Marcello
D’Orta insegnante nel paesino di Arzano nelle vicinanze di Napoli tempo fa ha
pubblicato un libro che porta questo titolo, raccogliendo temi di carattere
religioso sui quali aveva fatto lavorare i suoi alunni di 4a elementare sui 9
-10 anni. In essi si ravvisa come recepisce un bambino tali argomenti, come li
elabora, come li esprime. Indubbiamente essi risentono del contenuto proposto
dagli insegnanti, dall’ambiente, dai genitori, più che non dei tests
scientifici e psicologici. Tutti questi temi convengono nell’eloquio tipico
meridionale pittoresco, dall’umorismo surreale, una lettura piacevole. Qui ne
vengono scelti alcuni rispettando la grammatica dal colore dialettale. Traspare
però una logica del soprannaturale come lezione di vita
La
nascita di Gesu’
Gesu’
Bambino nacque in una grotta di Betlemme non in un casa o in una clinica perché
nessun albergatore della Palestina gli aveva voluto affittare una camera per
nascere e se sapevano che lui era Gesu’ gliela dava la Reggia Palais Hotel di
Caserta in persona. Nacque alla vigilia di natale, a mezzanotte in punto, sua
madre era la madonnina, il padre S. Giuseppe faceva il falegname, come mio
padre. Da noi si dice masterascio. Appena nacque Gesu’ Bambino si sparse
dappertutto la notizia e vennero i pastori, le lavandaie e i toreri ad adorarlo.
Tutto il mondo ci andò, solo Bonino no, perché voleva fare il moderno. Gesu’
rimase sempre buono come quando era nato, non peggiorava mai. Io vorrei che
Gesu’ non moriva mai. Se c’ero io a Ponzio Pilato gli facevo una mossa di
karatè
Commenta la frase di Gesù:” Amate i vostri
nemici”
Questa
frase significa che ci dobbiamo volere bene tutti quanti e non
come i cani e i gatti. A Piscinola non sanno neanche dove sta di casa il buon
samaritano, soprattutto nella sala di bigliardo fuori casa mia, se una palla
sta più vicina al pallino uno dice subito che è la palla sua e non quella
dell’altro e lo chiama ommemmerda. Un nemico io ce l’ho, è mia sorella, ma qui
non posso dire perché. Io proprio vorrei diventarmela amica, ma proprio non ce
la faccio.
Parla di un miracolo di Gesu’
Gesu’
ha fatto molti miracoli, il cecato, il lebbroso, il paralitico, la tempesta
sedata, eccetera. Ma un miracolo non l’ha fatto, non ha salvato mio fratello
dalla droga. Allora il giorno di s. Gennaro ci vado a Napoli con tutta la
famiglia per baciare il sangue del tesoro di s. Gennaro. Un giorno però a mia madre le
scipparono la borsa, o dentro la chiesa o fuori. E mio padre disse incazzato:”
san Genna’, questo è il ringraziamento che ti siamo venuti a trovare?”
Chi è per te l’angelo custode
Sono
sicuro che non esiste, è una specie di cartone animato che hanno inventato i
preti assieme ai nostri genitori che non ne possono più per farci stare buoni.
Ma alle mie spalle io non ho nessuno, né angelo né diavolo e penso che se si
dicono queste bugie ai bambini poi da grandi diventano scemi come baccalà e
anche ‘nzallanuti tonti e li sfottono tutti in mezzo alla strada. Io poi se
voglio quando sono incazzato so fare il bravo anche da solo.
Parla
del battesimo
Oggi
tutti i genitori pensano che per salvare un bambino e farlo andare in paradiso
basta che lo battezzano. Ma per me se lo posso dire il battesimo non serve a
niente, serve soltanto a dare un nome al bambino. Per esempio Hitler mica
perché l’hanno battezzato va in paradiso. Lui se moriva dentro la pancia della
mamma già andava all’inferno, perché Dio che vede nel futuro già lo sapeva
tutto il male che faceva. Oppure il ladrone sulla croce, lui Gesu’ lo ha
mandato in paradiso anche se non era battezzato. Io però ai miei figli li
battezzo lo stesso, perché non si sa mai. Mio zio non crede a nessuna anima,
forse perché l’hanno battezzato in ritardo. Un giorno però che due testimoni di
Geova l’hanno incontrato per strada e gli hanno domandato:” Ma Cristo cosa ha
fatto per lei?” lui gli ha risposto furioso nero:” questi sono cazzi miei e non
mi rumpite cchiu’ l’anema”.
Parla
della confessione e della messa
Le donne hanno sicuramente più peccati degli
uomini se no perché si vanno a confessare dietro ai buchi? E’ per non farsi
conoscere i peccati. Se moriamo un minuto dopo la confessione andiamo diritti
in paradiso, se moriamo mentre ci confessiamo andiamo in purgatorio. Dante Alighieri
è l’unico che è andato da tutte le parti senza confessarsi. Io non dico tutti i
peccati a don Cirino però in compenso vado tutti i giorni a scuola anche se
piove. Adesso parlo della messa. Alla domenica mio padre mi porta e se ci sono
le signorine che cantano osanna mi sembrano mille anni che me ne esco e quelle
strillano continuamente osanna osanna e nessuno riesce a fermarle, neanche il
maresciallo. Il prete delle dieci e mezzo dice delle parole enormi, ma chi le
capisce mai quelle parole? In chiesa bisogna avere rispetto, a Pompei invece
ancora un po’ e anche le bancherelle ci portano dentro. Le cose belle della
messa sono: che ci sono tutte le luce accese, tutti i fiori profumati, che se
uno va a messa tutte le domeniche va in paradiso. Il giorno della prima
comunione volevo bene a tutti eccetto a don Luigi. Le cose brutte sono: la
signorina dell’associazione cattolica che ci insegna il catechismo è corta ed
antipatica, per questo nessuno l’ha mai violentata. Se non metti mille lire nel cestino la
signorina Rosetta ti guarda storto.
Racconta
il diluvio universale
A Sodoma
e Gomorra facevano figli uomini con uomini, donne con donne e le suore le violentavano
facendo il tocco. Erano le città dell’aidiess e della droga, i vecchi buttavano
la manomorta e tutti facevano rutti in chiesa. Uno solo era bravo e buono, un
certo Lot. Prese la Famiglia e se ne scappò da Sodoma e Gomorra. E proprio in
quel momento Dio mandò una pioggia di fuoco sulle due città, così tutti i ricchioni
morirono, tutte le zoccole si ustionarono e il terremoto fece cadere il
bordello sui malvagi. Quella mezza scema della moglie di Lot per vedere come
finiva si girò e fu trasformata in una statua di sale doppio o fino. Questo
racconto insegna che nemmeno il diluvio universale è servito a qualcosa.
Tutti
un giorno dovremo lasciare questa terra.
Mio
nonno è morto seduto in mezzo al letto, aveva il pigiama e settantacinque anni.
Non so se andra’ in Paradiso o all’inferno, io credo in paradiso, perché già ha
fatto la guerra, già era nato a Napoli, e già lavorava con mio zio. L’unico
peccato di mio nonno è che sputava sempre per la strada e non poteva tanto
alleggerire e sopportare gli africani. Mia zia che è una chiagnazzata dice che
la morte è la ricompensa di una vita piena di dolori, ma noi che siamo tutti un
po’ cacasotto ci fa paura lo stesso. Si puo’ morire di subito oppure un po’
alla volta, io speriamo un poco alla volta, così mi abituo. E poi vado in
paradiso senza passare per la bara.
Autore:
Albino Michelin
Anno 2015
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