lunedì 4 maggio 2015

SANTI E MERITOCRAZIA

I santi o sono storicamente esistiti, oppure la gente se li crea, come succedeva presso gli antichi prima del cristianesimo con le divinità pagane. Se li crea perché di santi la gente ne ha bisogno. La chiesa cattolica nel 1588 con Papa Sisto V ha istituito pure un dicastero allo scopo di esaminare la storicità, il comportamento e togliere il più possibile leggende e fanatismo da coloro che sono inseriti nel calendario. Inoltre nel 1962 Papa Giovanni ne ha depennato diversi perché chiaramente inventati di sana pianta dalla credenza popolare come S. Eusebia ,S. Dommo, S. Domneone venerati nella chiesa S. Andrea di Bergamo ,altri perché creature di un mito come S. Filomena, S. Bibiana, S. Barbara o altri perché sostituti di eroi pagani come S. Quirino, S. Giorgio .Si è voluto risparmiare S. Gennaro per timore di sommosse popolari in quel di Napoli, pare vissuto dal 272 in poi, di cui mancano prove storiche emerse o divulgate solo 200 anni più tardi. Quello che oggi però potrebbe fare problema è il criterio e la modalita’ con cui una persona viene dichiarata santa o come si dice in gergo canonizzata e posta sugli altari. Si può prendere un caso per tutti anche se non recentissimo, però attuale in quanto emblematico. Scrive G. Barbiellini a riguardo. ” Tempo fa è sorta una polemica a proposito del libro di G. Guerrini dal titolo *Povera santa, povero assassino* riferito a Maria Goretti uccisa da un certo Serenelli nel 1902 nelle paludi dell’Agro Pontino in provincia di Latina. In sostanza l’autore sostiene che è arbitrario aver fatto santa una ragazzina di 12 anni rifiutatasi alla violenza sessuale di un bruto e quindi caduta sotto i colpi di un coltello a serramanico. Poteva trattarsi di una legittima e naturale reazione di difesa di una bambina vistasi improvvisamente confrontata con una aggressore, il quale perso il lume della ragione avrebbe reagito come un criminale sessuale, non certo il primo e l’ultimo capitato su questa terra. Ma la chiesa è partita in quarta per approfittarne e mettere sugli altari una bimbetta che di eroico non puo’ dimostrare nulla se non la paura di concedersi ad uno sconosciuto, naturale in tutte le bambine di 12 anni specie se contadine e rimaste fuori da ogni realtà sociale. Per tutta risposta Nettuno (Latina) nel santuario dove si venera questa bambina considerata martire dalla chiesa si costata sempre gente in preghiera. L’autore Guerrini sostiene che anche questo potrebbe essere il prodotto di un battage pubblicitario organizzato dalla chiesa sempre pronta ad ipnotizzare le masse verso una certa direzione. E allora ti viene in mente un fenomeno analogo in cui la chiesa non ha mosso lingua e per questo il suo silenzio sembra discriminatorio. In un quartiere ultrapopolare di Napoli Ponticelli all’imbrunire di una cerata d’inverno, Barbara Sellini e Nunzia Munizzi furono uccise, quest’ultima di 10 anni, dopo essere state violentate da tre ragazzi. Se un paradiso c’è queste due bambine dovranno pur giocare insieme con Maria Goretti perché vittime dello stesso destino. Nel cielo del nostro buon Dio ci deve essere spazio per tutti i santi non solo per quelli fatti dalla chiesa cattolica, ma anche per tutti i poveri torturati, vittime della miseria e sfruttamento di umani egoismi, appartenenti a qualsiasi partito, religione, militanza politica. Il bene va riconosciuto dovunque c’è e non soltanto se porta l’etichetta cattolica o se viene compiuto in nome della propria fede o del cattolicesimo. ” Così scrive G.Barbiellini. La risposta se l’è già data questo signore. I santi non sono solo quelli inclusi nel calendario e messi sugli altari dalla chiesa cattolica, ma bisogna anche rispettare i santi “altri”, esempio Nunzia Munizzi e aggiungi migliaia di ragazze e di donne. Al limite non ha molta importanza se a Maria Goretti hanno dedicato un ‘aureola ed un santuario e la chiamano santa mentre a Nunzia Munizzi, e con lei a tutte le assassinate perché indifese si riserva un articolo sul giornale e poi l’oblio. La questione dei santi sugli altari è un po’ complessa anche perché per metterli su ci vogliono sostenitori, tempo, soldi, avvocati e processi. Non per nulla la maggior parte dei santi sul calendario sono monaci, frati, preti, suore, papi, vescovi, e religiosi. E questo dipende in parte anche dal fatto che dietro erano sostenuti da un interesse di gruppo e da un potere economico per mandare avanti la causa di santità, gli altri no. Ciò non significa che questi altri non esprimessero e non continuino ad esprimere dal loro seno dei veri santi. Solo che non avevano, non hanno e non avranno mai l’occasione e i mezzi per pubblicizzarli. Maria Goretti si è difesa dallo stupro per istinto femminile tipico di ogni ragazzina, il merito caso mai fa dato ai suoi familliari per averla educata secondo un certo criterio di rispetto verso se stessi, del proprio corpo, della propria dignità, del pudore e di quanto fa della donna una persona anche se in tenera o in adolescenziale età’. Però non si deve minimamente arrischiare di fare un torto a tutte le donne oggi vittime del femminicidio. Molte sono le ragazze della porta accanto, senza grilli in testa, specie delle Americhe del Sud e in tante parti del mondo che hanno fatto la stessa fine di Maira Goretti. Ovvio che alcune fra costoro si causano anche se non si meritano una triste fine, ma molte finiscono male, perché hanno resistito alle sevizie, alle umiliazioni, alle percosse, alla violenza maschile. Alla fine del 2013 con aumento di 22 rispetto all’anno precedente ben 179 sono state le donne italiane uccise, abbandonate fra le siepi, soffocate dentro sacchi di immondizie sepolte e sotterrate nell’anonimato. Molte sono state eroiche, ma nessuno ne ha riconosciuto e riconosce il merito. Non si tratta di farle sante o di metterle sugli altari ma di restituire la loro dignità perduta. Che la Chiesa da parte sua sugli altari ci metta persone storiche o persone per certi tratti eroiche o persone create dal mito popolare e mai esistite potrebbe non avere una grande importanza. L’importanza sta nel proporre viventi e concreti modelli morali da ogni persona possibilmente realizzabili.

Autore:
Albino Michelin
Anno 2015

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