domenica 10 maggio 2015

L'ANNO DELL'ACQUA, DEL ROSARIO, DELLA BIBBIA



L’ONU ha destinato il 2003 anno dell’acqua, il Papa anno del Rosario, i vescovi d’Europa settentrionale anno della Bibbia. Forse troppa carne al fuoco. Finché I'ONU dedicava il tema annuale una volta agli anziani, un'altra al bambino, un'altra alla donna, ecc. poteva anche trovare una giustificazione. Strano invece suona il tema dell’acqua. Gli esperti ci dicono che il prossimo secolo scatenerà guerre per l'acqua più distruttive e feroci di quelle oggi per il petrolio e l'energia. Anche recentemente al Social Forum di Firenze il dibattito sull'acqua è stato uno degli argomenti più discussi e seguiti. S. Francesco aveva un bel recitare ·nel Cantico delle Creature: "Lodato sì mi' Signore per sora nostra acqua la quale è molto utile, preziosa et casta". Oggi è contesa, razionata, occultata, rubata, minacciata. Anche nella nostra Italia esistono forti discriminazioni sull'accesso all'acqua. Basti pensare a quello che succede in Sicilia ogni estate, nonostante la disponibilità dell'isola sia più che sufficiente al fabbisogno. Basta visitare la piazza di Palagonia (Catania) dove sul muro del Municipio campeggia un monumentale grafico “La rivolta delle donne" risalente a qualche anno fa e causata dal trafugamento d'acqua. E pietosa nonché irritante diventa ogni anno al turista vacanziero vedersi nei ristoranti, appesa alle porte dei WC l'insegna: "chiuso per mancanza d'acqua". Ma tutto ciò appartiene ancora alla poesia della vita. Le cose serie vengono portate a conoscenza   dai numeri. Ogni anno   nel mondo muore un milione di bambini per carenza idrica. Un miliardo di persone non dispone di sufficiente acqua potabile.  Tre miliardi vivono sprovviste di strutture fognarie. Sempre gli esperti ci informano che la media d’acqua a persona è di metri cubi 250, mentre   il consumo in America   ed Europa è di oltre 10 mila metri cubi. Importanti articoli sul trattato di pace Israele-Giordania riguardano le forniture d’acqua. Di contro il trattato Israele-Siria rischia di saltare causa il controllo dell'acqua. Infine sempre in agguato resta il pericolo di inquinamento delle falde sotterranee. Siamo all'emergenza idrica, allo stress idrico. Certo non è questione di quantità ma di criterio d'uso. Oggi il problema acqua è diventato parte fondamentale del problema pace. Sensibilizzarsi per tempo prima che la cosa divenga irreversibile significa anche lavorare per la causa della pace. l'Onu dunque ha visto bene: grazie alla sua sensibilità se gli uomini oggi potranno evitare inutili morti per disidratazione.
Il 2003 è stato dal ·Papa destinato al Rosario. E qui ovviamente si passa da un emisfero all'altro: Wojtyla ha sempre avuto una particolare devozione alla Madonna e alla recita del Rosario. In effetti nel suo emblema pontificio ha scritto "'totus tuus" (tutto tuo). Il Rosario non è una preghiera biblica, cioè non la si trova nella Bibbia, come invece è il caso del "Padre Nostro". Una preghiera con cui Gesù stesso si rivolgeva al Padre. Il Rosario è creazione della pietà popolare (con ciò non privo di significanza), deve le sue origini a S. Domenico (verso il 1200), la sua recita fervorosa ha portato ai cristiani la vittoria sui turchi islamici (1670), secondo una interpretazione devota. Tale fatto avrebbe indotto la Chiesa ad istituire la festa della Madonna del Rosario da celebrarsi ogni anno il 7 ottobre. Le ultime apparizioni della Madonna da un secolo a questa parte insisterebbero sulla continua recita del Rosario (150 Ave Maria. La stessa Rai 2 venerdì sera 28 febbraio 2003 nella trasmissione Excalibur condotta da A.Socci ha riservato un dibattito sulla recita del Rosario per evitare la guerra contro l'Iraq. Senza sottovalutare questa pia pratica diremmo che il Rosario è una delle tante forme di preghiera esistenti, da non confondersi necessariamente    con   la Preghiera, P maiuscolo. Ognuno ha la sua forma e il suo modo di pregare. A qualcuno il Rosario potrà apparire monotono e conciliante il sonno, qualche altro preferisce la preghiera dei salmi, qualche altro dà la precedenza a preghiere creative e di attualità, chi preferisce la preghiera cantata e gestualizzata come in uso presso il popolo ebraico, chi la preghiera come igiene fisico spirituale sul tipo zen buddista. Le forme delia preghiera sono tante. Il papa volle probabilmente privilegiarne una, anche più consona alla sua educazione religiosa. Ma ognuno in fondo può scegliere modalità di gradimento. Quello che sembra importante è l'aver richiamato la preghiera quale respiro e ossigeno dell'anima. Di ciò l’uomo contemporaneo ha bisogno come dell'acqua. In questo senso anche il papa ha visto bene dedicando il 2003 come anno del Rosario e della preghiera.
C’è infine la scelta dei Vescovi dell'Europa settentrionale. Svizzera. Francia, Germania, Austria: 2003 anno della Bibbia. Da tempo parecchie generazioni hanno trovato e continuano a trovare in questo libro forza ed alimento per la loro vita quotidiana. La Bibbia è il libro comune a tutte e tre le confessioni cristiane: la cattolica, l'evangelica protestante, la ortodossa. La prima parte di esso, detto Antico Testamento è comune ai cristiani, agli ebrei, agli islamici. Nessun libro come la Bibbia ha dato un'impronta alla nostra lingua e cultura. Nel film e nella letteratura, nel Teatro e nella musica, nell'arte e nel costume si trovano spesso motivi biblici quali ispiratori di fondo.           
Certo vi sono aspetti che possono urtare la nostra cultura e sensibilità moderna: come la storia della creazione e le risposte scientifiche di oggi, le guerre condotte con l'aiuto di Dio, il ruolo maschilista dominante quello femminile subalterno, la schiavitù e le conversioni forzate ecc. Tutte realtà contenute pure nella bibbia e che disturbano la nostra sensibilità. Nonostante ciò premettiamo un'adeguata trasposizione storica dei diversi scritti, secondo gli appropriati generi letterari e troveremo che tali testi possono nascondere delle liete sorprese. Qualcuno potrebbe chiedersi: come mai a questi vescovi non si sono aggiunti anche quelli italiani? La ragione si può trovare nella nostra storia passata. Da noi la Bibbia era ritenuta sacra non perché contenesse testi riferentesi alla religione, ma perché la poteva aprire e leggere solo la persona consacrata, prete e clero. Al laico non era consentito, come consentito non era ricevere l’ostia in mano, una profanazione. La coscienza degli italiani non si è formata sull'autorità interiore della Bibbia, ma su quella esteriore della chiesa. Questo è giusto o sbagliato, da farsi o da evitarsi perché l'ha detto la Chiesa, il Papa, il Vescovo, il prete. Chiuso il discorso! Così siamo cresciuti: come credenti sottoalimentati. Nei paesi del Nord Europa invece, a contatto con i protestanti, o meglio "evangelici", la cristianità si è formata maggiormente sul libro della Bibbia. Da questo punto di vista una fortuna “vivere fuori d’Italia”, un'occasione da non sprecare per dedicarsi alla scoperta di un libro che abbiamo sempre ritenuto inutile, per non dire fuori circolazione perché pericoloso.
           
Autore:
Albino Michelin
07.03.2003

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