L’ONU ha destinato il 2003 anno dell’acqua, il Papa anno del Rosario, i
vescovi d’Europa settentrionale anno della Bibbia. Forse troppa carne al fuoco.
Finché I'ONU dedicava il tema annuale una volta agli anziani, un'altra al bambino,
un'altra alla donna, ecc. poteva anche trovare una giustificazione. Strano invece
suona il tema dell’acqua. Gli esperti ci dicono che il prossimo secolo scatenerà
guerre per l'acqua più distruttive e feroci di quelle oggi
per il petrolio e l'energia. Anche recentemente al Social Forum di Firenze il dibattito
sull'acqua è stato uno degli
argomenti più discussi
e seguiti. S. Francesco aveva un bel recitare ·nel
Cantico delle Creature: "Lodato sì mi' Signore per sora nostra acqua la
quale è molto utile, preziosa et casta". Oggi è contesa, razionata,
occultata, rubata, minacciata. Anche nella nostra Italia esistono forti
discriminazioni sull'accesso all'acqua. Basti pensare a quello che succede in
Sicilia ogni estate, nonostante la disponibilità dell'isola sia più che sufficiente
al fabbisogno. Basta visitare la piazza di Palagonia (Catania) dove sul muro
del Municipio campeggia un monumentale grafico “La rivolta delle donne"
risalente a qualche anno fa e causata dal trafugamento d'acqua. E pietosa
nonché irritante diventa ogni anno al turista vacanziero vedersi nei
ristoranti, appesa alle porte dei WC l'insegna: "chiuso per mancanza d'acqua".
Ma tutto ciò appartiene ancora alla poesia della vita. Le cose serie vengono
portate a conoscenza dai numeri. Ogni
anno nel mondo muore un milione di bambini
per carenza idrica. Un miliardo di persone non dispone di sufficiente acqua
potabile. Tre miliardi vivono sprovviste
di strutture fognarie. Sempre gli esperti ci informano che la media d’acqua a persona
è di metri cubi 250, mentre il consumo in
America ed Europa è di oltre 10 mila metri cubi. Importanti articoli sul trattato di
pace Israele-Giordania riguardano le forniture d’acqua. Di contro il trattato
Israele-Siria rischia di saltare causa il controllo dell'acqua. Infine sempre
in agguato resta il pericolo di inquinamento delle falde sotterranee. Siamo
all'emergenza idrica, allo stress idrico. Certo non è questione di quantità ma
di criterio d'uso. Oggi il problema acqua è diventato parte fondamentale del
problema pace. Sensibilizzarsi per tempo prima che la cosa divenga
irreversibile significa anche lavorare per la causa della pace. l'Onu dunque ha
visto bene: grazie alla sua sensibilità se gli uomini oggi potranno evitare
inutili morti per disidratazione.
Il 2003 è stato dal ·Papa destinato al Rosario. E qui ovviamente si passa
da un emisfero all'altro: Wojtyla ha sempre avuto una particolare devozione
alla Madonna e alla recita del Rosario. In effetti nel suo emblema pontificio
ha scritto "'totus tuus" (tutto tuo). Il Rosario non è una preghiera
biblica, cioè non la si trova nella Bibbia, come invece è il caso del
"Padre Nostro". Una preghiera con cui Gesù stesso si rivolgeva al
Padre. Il Rosario è creazione della pietà popolare (con ciò non privo di
significanza), deve le sue origini a S. Domenico (verso il 1200), la sua recita
fervorosa ha portato ai cristiani la vittoria sui turchi islamici (1670),
secondo una interpretazione devota. Tale fatto avrebbe indotto la Chiesa ad
istituire la festa della Madonna del Rosario da celebrarsi ogni anno il 7 ottobre. Le ultime apparizioni
della Madonna da un secolo a questa parte insisterebbero sulla continua recita
del Rosario (150 Ave Maria. La stessa Rai 2 venerdì sera 28 febbraio 2003 nella
trasmissione Excalibur condotta da A.Socci ha riservato un dibattito sulla
recita del Rosario per evitare la guerra contro l'Iraq. Senza sottovalutare
questa pia pratica diremmo che il Rosario è una delle tante forme di preghiera
esistenti, da non confondersi necessariamente
con la Preghiera, P maiuscolo.
Ognuno ha la sua forma e il suo modo di pregare. A qualcuno il Rosario potrà
apparire monotono e conciliante il sonno, qualche altro preferisce la preghiera
dei salmi, qualche altro dà la precedenza a preghiere creative e di attualità,
chi preferisce la preghiera cantata e gestualizzata come in uso presso il popolo
ebraico, chi la preghiera come igiene fisico spirituale sul tipo zen buddista. Le
forme delia preghiera sono tante. Il papa volle probabilmente privilegiarne
una, anche più consona alla sua educazione religiosa. Ma ognuno in fondo può
scegliere modalità di gradimento. Quello che sembra importante è l'aver
richiamato la preghiera quale respiro e ossigeno dell'anima. Di ciò l’uomo contemporaneo
ha bisogno come dell'acqua. In questo senso anche il papa ha visto bene dedicando
il 2003 come anno del Rosario e della preghiera.
C’è infine la scelta dei Vescovi dell'Europa
settentrionale. Svizzera. Francia, Germania, Austria: 2003 anno della Bibbia.
Da tempo parecchie generazioni hanno trovato e continuano a trovare in questo
libro forza ed alimento per la loro vita quotidiana. La Bibbia è il libro
comune a tutte e tre le confessioni cristiane: la cattolica, l'evangelica
protestante, la ortodossa. La prima parte di esso, detto Antico Testamento è
comune ai cristiani, agli ebrei, agli islamici. Nessun libro come la Bibbia ha
dato un'impronta alla nostra lingua e cultura. Nel film e nella letteratura, nel
Teatro e nella musica, nell'arte e nel costume si trovano spesso motivi biblici
quali ispiratori di fondo.
Certo vi sono aspetti che possono urtare la nostra cultura e sensibilità
moderna: come la storia della creazione e le risposte scientifiche di oggi, le
guerre condotte con l'aiuto di Dio, il ruolo maschilista dominante quello femminile
subalterno, la schiavitù e le conversioni forzate ecc. Tutte realtà contenute
pure nella bibbia e che disturbano la nostra sensibilità. Nonostante ciò premettiamo
un'adeguata trasposizione storica dei diversi scritti, secondo gli appropriati
generi letterari e troveremo che tali testi possono nascondere delle liete
sorprese. Qualcuno potrebbe chiedersi: come mai a questi vescovi non si sono
aggiunti anche quelli italiani? La ragione si può trovare nella nostra storia
passata. Da noi la Bibbia era ritenuta sacra non perché contenesse testi
riferentesi alla religione, ma perché la poteva aprire e leggere solo la
persona consacrata, prete e clero. Al laico non era consentito, come consentito
non era ricevere l’ostia in mano, una profanazione. La coscienza degli italiani
non si è formata sull'autorità interiore della Bibbia, ma su quella esteriore
della chiesa. Questo è giusto o sbagliato, da farsi o da evitarsi perché l'ha
detto la Chiesa, il Papa, il Vescovo, il prete. Chiuso il discorso! Così siamo
cresciuti: come credenti sottoalimentati. Nei paesi del Nord Europa invece, a
contatto con i protestanti, o meglio "evangelici", la cristianità si
è formata maggiormente sul libro della Bibbia. Da questo punto di vista una
fortuna “vivere fuori d’Italia”, un'occasione da non sprecare per dedicarsi alla
scoperta di un libro che abbiamo sempre ritenuto inutile, per non dire fuori
circolazione perché pericoloso.
Autore:
Albino Michelin
07.03.2003
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