lunedì 4 maggio 2015

LA VIOLENZA NELLA BIBBIA E NEL CORANO

E’ abbastanza frequente l’osservazione di chi sostiene che i due libri sacri dei cattolici e dei musulmani, Bibbia e Corano, sarebbero un concentrato di odio e di violenza contro i rispettivi nemici della fede. Ovviamente se si parla di Bibbia va intesa la sua bibliografia prima di Cristo, composta dei 45 libri chiamati Antico Testamento, escludendo quindi i 27 libri dopo Gesù’, Vangeli e Nuovo Testamento. Però sempre di Bibbia chiaramente e di *parola di Dio* si tratta. Dando voce ai i nostri obbiettori aggiungasi che essi trattano questi due libri come cronaca nera, teologia dell’odio, epopea di genocidi e quant’altro. Sarebbero una specie di Iliade sacre, di cui ogni religione si fregerebbe per evocare le sue gesta grandiose condotte dal proprio Dio e in nome di lui. I cattolici dalla loro parte accusano i musulmani di istigazione alla guerra santa, questi dalla loro accusano i cattolici di fanatismi e di crimini innominabili specie nella storia del passato. Siccome tutti si è sempre interessati di invocare e brandire la verità per i propri interessi, che poi con il tempo si identificano con interessi culturali, sociali, politici, economici, di prestigio, vale la pena esporre un elenco oggettivo di alcune espressioni tipiche nei due libri in cui si evidenzierebbe la violenza di Dio (Jahve o Allah) contro gli avversari. Ci limitiamo ad alcune significative dal momento che nella Bibbia viene citato 539 volte il verbo uccidere e nel Corano 123 versetti sono relativi a combattere e uccidere per la causa di Allah. Importante è nel caso chiarire che il Corano di Maometto scritto dagli anni 620 dopo Cristo, copia pari pari l’Antico Testamento scritto dagli ebrei in età sparsa fra il 500-100 prima di Cristo. Se non altro è pervaso dagli stessi sentimenti. La separazione fra i Corano e Bibbia riguarda dunque Corano e Nuovo Testamento (cioè gli scritti dopo Gesu’) non quegli precedenti. Per rispetto all’anzianità iniziamo con alcuni passi della Bibbia, limitandoci all’essenziale e a quegli più significativi. Quando il popolo ebreo fugge dall’Egitto, schiavitù del Faraone, il Signore gli costruisce ponti d’oro, cioè ritira le acque dal Mar Rosso, affinché il suo eletto possa mettersi in salvo, poi ricongiunge le muraglie di acque e gli egiziani inseguitori vengono travolti e annegati, loro, il faraone, cavalli e cavalieri. Il tutto si conclude con una specie di canto trionfale all’Aida in ringraziamento per la vittoria sul nemico che il Signore ha posto a sgabello dei suoi piedi. Quando il popolo sta per entrare a conquistare la terra di Canaan Dio dice che un angelo camminerà alla sua testa ed egli distruggerà tutti i popoli che gli resisteranno (Es.23,23). Ed altrove altri passi sparsi: Tutti i peccatori saranno distrutti e la discendenza degli empi sterminata (Salmo 37,37). Farò vendetta dei miei avversari ripagherò i miei nemici, inietterò del loro sangue le mie frecce….I vostri nemici fateli a pezzi, tagliate loro le teste e gettatele fuori. In tutto sia benedetto il nostro Dio (2° Macc,1,16)….Dio disse a Mosè: non lascerai in vita nessun essere che respiri. E così fu fatto…Farò perire tutto il loro bestiame (Ez.32,12)….Distruggerò’ davanti a tutti i tuoi nemici (2 Sam.7,9)…Babilonia, beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra (Salmo 137,9). Ed ora alcuni brani estratti dal Corano sempre sull’argomento violenza: tutti gli infedeli devono essere annientati (surra 9). Quando sul campo di battaglia incontrerai miscredenti taglia loro le teste e le dita delle mani finché li avrai annientati. Uccideteli dovunque li incontrate, se si pentono e pagano le decima lasciateli andare. Se vi assalgono uccideteli, se però cessano allora Allah è perdonante. (2,191). Combattete contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, risparmiate donne, bambini, anziani, malati. (2,191). I musulmani devono uccidere chi non si sottomette all’Islam, circondateli e metteteli a morte ovunque li trovate. (surra 9,1237). Ma basta così e ce n’è davanzo. In sintesi: Il corano contiene testi che giustificano l’uccisione degli infedeli, così come la bibbia la violenza in nome di Dio. Per oggettività dei testi va detto che la guerra in nome di Dio non è impostazione esclusiva del Corano ma anche della Bibbia. Ed è per questo che molti cattolici rigettano certe letture dell’Antico Testamento che vengono fatte durante la messa, quasi fosse una celebrazione delle vittorie contro i nemici compiute dal popolo ebreo o dai cristiani loro successori. Come spiegare tutto ciò?  Tutte le religioni monoteistiche (quelle che credono in un solo Dio, ebraica, cristiana, musulmana) hanno alla radice un germe di violenza e di intolleranza. Mentre invece questo è esente nelle religioni orientali o politeiste, vedi Induismo, buddismo. Una sana pedagogia religiosa qui richiede tolleranza e che ognuno creda nel proprio Dio, senza usarlo contro gli altri. In fondo si tratta di orgoglio umano. In secondo luogo va contestualizzato ogni testo. Inutile estrarre versetti a diritta e a manca per battaglie ideologiche, dimenticando il quadro generale e lo scopo teologico dei libri. Era mentalità di quei tempi la proiezione, attribuire a Dio i propri sentimenti di speranza, di paura, di odio, di vittoria pensando che lui la pensasse come noi. Magari apponendovi la firma: * Parola di Dio*. Abbindolamento della divinità, prassi però ancor oggi in molte forme delle nostre devozioni, preghiere, voti, pellegrinaggi. Se sosteniamo che il libro sacro è parola rivelata, però viene proferita ed espressa da bocca umana. E lì bisogna conoscere la semantica, il linguaggio, i miti, i modi di esprimersi del tempo, le allegorie, i generi letterari. Bibbia e Corano non sono letteratura statica, bloccata, mummificata. Anche se rispecchiano la mentalità di un certo tempo vanno rilette secondo l’evoluzione dei tempi, perché anche questa con i diritti e il rispetto dell’uomo sono rivelazione di Dio, sua parola divenente. Certo è più parola e rivelazione di Dio la scienza di Galileo 1600 (la terra gira attorno al sole) che non la Bibbia di Giosuè (fermati o sole) secondo cui il sole doveva girare attorno alla terra. Persino il tentativo recente del “Sinodo teologico coranico” si espresse dicendo che esiste una differenza fra i testi coranici del periodo profetico di Maometto e quelli successivi. Una cosa sono i testi originali, altra i versi aggiunti dalla sua successiva comunità in funzione non tanto della teologia ma dell’espansione geografica, e di conquista territoriale. Perciò anche il Corano va reinterpretato. Osservazione che in parte ben conviene anche per scritti e dogmi della tradizione cristiana. Futuri studi ed analisi scevri da stereotipi ci aiuteranno a capire che la violenza non fu imposta né da Jahve’ né da Allah ma da uomini bellicosi che vollero così per brama di autoaffermazione ed espansione. E ci si accorgerà che i racconti biblici-coranici e relativi episodi violenti sono più descrittivi e celebrativi che non prescrittivi e vincolanti.

Autore:
Albino Michelin
Anno 2015       

Nessun commento:

Posta un commento