mercoledì 25 novembre 2015

L' INTRANSIGENZA DELLA CHIESA GARANZIA DI SUCCESSO?

È un argomento che capita spesso in discussione e a proposito ricordo di una conversazione in cui gli interlocutori si erano praticamente schierati su due fronti opposti. Da una parte chi sosteneva che per interessare in modo particolare le nuove generazioni la religione dovrebbe essere chiara, comprensibile, comprensiva, nonché usare il linguaggio della comunicazione attuale, tipo musica e gestualità visiva. Dall'altra parte invece chi sosteneva che la religione deve restare misteriosa come ai tempi delle messe in latino, incomprensibile ed arcana, soprattutto severa e inossidabile. Se la nostra chiesa per esempio, ritengono questi ultimi, non avesse usato e non usasse il braccio di ferro, il pugno duro, le scomuniche, le censure, i divieti, i dogmi, le leggi chiare e precise o sarebbe sparita o sarebbe arrivata ai nostri giorni molto malconcia. Per questi motivi insomma il futuro della chiesa e della nostra religione è garantito dalla sua intransigenza. Ovviamente si suppone che fintantoché esisterà sulla terra un uomo e con esso il suo sentimento religioso le chiese non scompariranno mai. Oggi possiamo assistere ad una crisi delle varie chiese in Europa, però si costata un investimento della fede religiosa verso altre aggregazioni, tipo sette, new age, gruppi esoterici. ecc. ... Piuttosto c'è da supporre che le chiese tradizionali probabilmente dovranno accettare una evoluzione, una rilettura di se stesse, una specie di riciclaggio, rinunciando ciascuna ad alcuni inutili fondamentalismi e considerarsi più come chiese sorelle anziché le une tout court superiori alle altre. Probabilmente allora perderanno degli adepti anagrafici, ma non l'anima del loro messaggio. Non sarei molto d'accordo sul braccio di ferro usato dalla chiesa cattolica quale premio della sua persistenza e condizione del suo successo. Le religioni orientali che numericamente stanno alla pari del cattolicesimo, sul miliardo di aderenti o poco più, hanno un'origine più lontana della nostra, cioè sono più antiche e quel che conta con un futuro più roseo ed ottimista, non perdono colpi. Anzi incuriosiscono e meravigliano anche noi cristiani europei. Eppure sono più tolleranti e, direi, meno poliziesche; nella storia non si sono imposte e sviluppate a colpi di scimitarra e guerre sante, ma attraverso il metodo della non violenza. Il metodo dell'intransigenza, storicamente un po' troppo sfruttato dal cattolicesimo, lascia perplessi. Prendiamo un caso attuale anche se inflazionato: la nostra morale sessuale. Si sa che il programma di lavoro di Wojtyla già dall'inizio fu quello del massimo rigore dottrinale all'interno della chiesa e massimo prestigio all'esterno. Vedi i viaggi, il giubileo, l'invadenza talvolta ossessiva e trionfale nei media. Un'eccessiva preoccupazione di divulgare il proprio look e garantirsi un immagine. Ma ecco il divario a perdere: il rapporto o trend fra gerarchia-italiana ed etica familiare. Per la prima il sesso è far figli, altrimenti marito e moglie si hanno da comportare come fratello e sorella, cioè in astinenza, secondo i ritmi della fertilità femminile. Preservativi, contraccettivi? Invenzioni diaboliche, oltraggio alla natura, violenza alla procreazione, sacrilegio contro la vita. Qualcuno dirà che esagerato, ma stringi stringi, questa è un caposaldo morale del papa polacco.  Orbene, qui si voleva arrivare, nella nostra cattolica Italia, dove appunto si "adora" il Papa (ma non è colpa sua!) alla stregua di un feticcio, vedi l'attuale processione degli stessi uomini politici, abbiamo la natalità più bassa di tutto il mondo, più ancora della protestante e antiromana Svizzera, che giustamente rispetta il Papa si, ma del papa non si fa un idolo. La nostra cattolica Italia a Sua Santità gli canta il ritornello che si può anche essere credenti in coscienza senza seguire l'intransigenza sessuale di questa chiesa. Essa non dovrebbe costituirsi di fronte al mondo come una caserma, risponde in materia molta molta gente battezzata, attorniata da paletti e cintata da muri con filo spinato, in cui all'interno si tengono sull'attenti appuntati, brigadieri e marescialli con lo schioppo e con la paura dell'inferno. Se lo ha fatto e se lo ha potuto fare è nella misura in cui si era persa o sottovalutata la fede nel Signore Gesù. Il quale dopo tutto, secondo un'opinione sempre più crescente di studiosi pure cattolici, non intendeva fondare una chiesa a schema squadrismo, ma una comunità di credenti, di testimoni, liberi e innamorati del suo messaggio.  Solo questa "libertà", come risulta pure dalla lettera dì Paolo ai Galati, sarà in futuro l'unico segreto della continuità e della credibilità della nostra chiesa.

Autore:
Albino Michelin
01.02.2001

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