giovedì 19 novembre 2015

SOLO LA CHIESA CATTOLICA È UNA CHIESA DOC?

Sconcerto nel mondo protestante e reazioni a catena in quello cattolico ha suscitato il documento "Dominus Jesus" (= Il Signore Gesù) pubblicato dalla Congregazione della Fede in data 5.9.2000 a firma del suo presidente Card. J. Ratzinger. Il titolo della dichiarazione sviluppato in 40 pagine si rifà ad una espressione di Paolo (la Cor. 12.3): "Nessuno può dire Gesù Signore se non sotto l'azione dello Spirito Santo". Nobile e legittima l'intenzione di porre in risalto la figura di Gesù, soltanto che ci viene ammannita con tale tono di baldanza da riportarci al linguaggio del Sillabo di Pio IX. In effetti ad ogni piè sospinto e ad ogni formulazione l'autore si preoccupa di ripeterci: "va fermamente creduto e da tutti professato". Vediamo di riassumere il testo in forma alquanto dialogica e colorita, allo scopo di risvegliare l'attenzione del lettore, dando la parola allo stesso Ratzinger. "Sentite Gente, in tutto questo supermarket delle religioni 2000, l'era della globalizzazione, in cui andate tutti deresponsabilizzandovi sostenendo che una religione vale l'altra, che tutte le religioni sono uguali, che il cattolicesimo è una religione complementare alle altre e che dalle altre attende completezza, che con la scusa del pluralismo e del sincretismo liquidate la nostra fede in un relativismo indifferenziato, mi sento in dovere di ricordarvi che Gesù è l'unico ed universale Salvatore del Mondo e che di  conseguenza la chiesa cattolica romana è l'unico ed universale strumento di salvezza (Nr. 16). Mi sento in obbligo quindi di istituire un nuovo segretariato vaticano ad hoc per il controllo delle troppo facili riconciliazioni. Mi rivolgo a voi per primi sedicenti cattolici buoni samaritani delle religioni orientali, che vorreste incarnare e svendere il nostro Gesù in quelle civiltà, a voi e vi cito per nome, T. Balasuriya, J. Dupuis, R.Pannikar, A. Periris, C. Molari, per nostro intervento estromessi dall'insegnamento nelle Università cattoliche. Il motivo si fonda sul fatto che andate divulgando l'espressione dell'evangelista Giovanni (1,9: Il Verbo illumina ogni persona che viene al mondo) e sostenete la possibilità di salvezza anche per i non battezzati al di fuori della Chiesa Cattolica. Peggio ancora, predicate la distinzione fra il Verbo di Dio e Gesù Cristo e che se il Verbo di Dio è perfetto, Gesù però era limitato al suo tempo e alla sua cultura, dunque in qualche modo incompleto. E quindi, proseguite, le religioni non cristiane possono esprimere meglio alcuni valori che nel Cristianesimo non vengono recepiti o sono stati sottaciuti. E concludete che se Dio salva i cristiani attraverso Gesù Cristo, i buddisti Dio li salva attraverso Budda, i Musulmani attraverso Maometto. No! Siete allo sbando: questi ultimi Dio li salva non attraverso, ma malgrado le loro religioni sbagliate, sempre e solo attraverso Gesù Cristo e la sua Chiesa. Anche se in forma inconscia, anonima, inespressa. E a voi, induisti e buddisti anche se siete religioni più antiche della nostra, annuncio questa desolante verità: voi non avete la fede teologale, a mala pena possedete qualche credenza, le vostre dottrine sono ricerche dettate dagli uomini. Se possedete qualche elemento positivo non è né di origine divina, né vostro. E' della chiesa cattolica perché riceve valore da quel Cristo che non conoscete e che solo noi possediamo (Nr.-8) e che vi dobbiamo predicare. Ma in sé e per sé voi siete in una situazione deficitaria. Il vino DOC (denominazione di origine controllata) ce l'abbiamo solo noi, voi ci avete tutt'al più vinello, succo di banana, o noce di cocco! E voi chiese protestanti, che vi travestite da riformate ed evangeliche, con tutto il vostro pulviscolo meteoritico di chiesuole, anglicani, battisti, quaccheri, mormoni, confraternite, sette, avventisti, pentecostali, e granaglia varia, ascoltate bene questa sentenza: voi non siete chiese, ma corpuscoli separati, il cui valore deriva dalla grazia di Dio affidata però alla chiesa cattolica. E voi, chiese cristiane ortodosse, che pure accettate la gerarchia e l'Eucarestia siete appena chiese particolari perché rifiutate Il primato del nostro Papa. E voi fanatici del Concilio Valicano II, che vi autoproclamaste fermento profetico non vogliate barare e fingere di dimenticare che l'unica vera religione di Cristo sussiste nella chiesa cattolica apostolica romana alla quale il Signore ha affidato il compito di diffondere fra tutti gli uomini (Nr. 23). A voi tutti, adepti delle quattro categorie su citate, va detto In modo crudele e impietoso che altro non resta se non la conversione alla nostra chiesa, fuori della quale esiste il rischio oggettivo di perdizione eterna. E sia chiaro che se noi proclamiamo di possedere la verità non si tratta né di enfasi né di arroganza: è solo riconoscimento della realtà". Questa in sintesi, versione un po' personalizzata ma rispettosa della sostanza, la dichiarazione del Cardinal Ratzinger.
                                                La chiesa cattolica non si identifica con Gesù Cristo
Insomma qui vi traspare una verità in eterno sigillata ed ingessata. Sarà frutto delle troppe abbondanti libagioni (di folle) giubilari del 2000 romano, ma di fatto questo documento distrugge tutti i fiori del giardino non cattolico perché resti sovrano e solitario il fiore della chiesa cattolica. Un romanismo o romano centrismo in odore di totalitarismo. Anzitutto una legittima precisazione. Per eccessivo zelo evitiamo di voler provare troppo. Sia chiaro che Gesù Cristo non si identifica con la chiesa cattolica, e nemmeno il Regno di Dio si identifica con quest'ultima. Gesù è molto più grande e profondo della chiesa cattolica. Questa è, "discepola del Signore Gesù", comunità di fede nelle sue mani per trasformare il mondo in Regno di Dio. Altrimenti come si potrebbero spiegare le infedeltà storiche di questa chiesa? Ed il fatto che Gesù chiamò Pietro "Roccia" sì, ma anche "Satana"? Una seconda precisazione. È vero che il Concilio Vaticano II, assise universale i cui pronunciamenti superano di gran lunga quelli di un singolo cardinale, dichiarò che la "Chiesa di Gesù sussiste nella chiesa cattolica" (Lumen Gentium Bb). Però non dichiarò che essa si identifica con questa o sussiste "soltanto" in essa. L'affermazione non esclude che la Chiesa di Gesù possa sussistere anche in altre comunità cristiane diverse dalla cattolica romana. Purtroppo questo riduzionismo è operazione indebita.
Le reazioni? Tralasciamo quelle scontate da parte protestante che considera questo documento sterminatore di ecumenismo, inopportuno nell'anno della riconciliazione in quanto va a rivangare vecchi contenziosi, riaprendo ferite che da 25 anni pareva dovessero lentamente rimarginarsi. Di passaggio ci può interessare il pronunciamento pubblicato dal Sinodo dello Chiesa ortodossa in data 13.8.2000 attraverso il suo Patriarca Alessio II: "La chiesa ortodossa è la vera chiesa di Cristo: una, santa cattolica, apostolica". La nostra e la loro due chiese di Gesù: due posizioni inconciliabili. Come uscirne da questi fondamentalismi? Ma restiamo in casa nostra. Il Cardinal Cassidy, presidente del Consiglio per l'Unità dei cristiani, in un convegno a Lisbona del 26 settembre definì
                                    Il documento di Ratzinger inopportuno nel tempo e nel linguaggio.
 C'è di più Il Cardinale Martini, arcivescovo di Milano, intervenendo nel merito sottolineò: la "salvezza è possibile a tutti e al di fuori di qualsiasi chiesa se ciascuno segue la grazia di Dio, la coscienza, la morale, lo Spirito Santo". Sempre in casa nostra si parla di aperta contraddizione fra certi gesti e affermazioni del Papa da una parte e la Dichiarazione Ratzinger dall'altra. Si sa che il Pontefice nella sua visita alla sinagoga di Roma chiamò gli Ebrei "fratelli maggiori". Ed ancora che il 5.6.91 nella cattedrale ortodossa della polacca Bialystok affermò: "Oggi comprendiamo ancora di più che le nostre sono chiese sorelle": uno ma non unico fra gli innumerevoli florilegi papali in materia. Come mai invece Ratzinger definisce "Madre" solo la chiesa cattolica, negando alle altre chiese fratellanza e sonorità con essa? Le altre non vengono da lui chiamate "sorelle", ma con un tono cui meglio competerebbe l'appellativo di figliastre, sorellastre, bastardine, ecc.
Ma chi ha firmato questo documento? E' noto che l'enciclica "Ut unum sint" (= Affinché siano una cosa sola) del 25.5.95 che tratta il nostro tema con grande apertura è stato firmato dal Papa e di suo pugno. L'opuscolo di Ratzinger no. Ma la sollevazione popolare seguì con tale clamore che il Pontefice stesso la domenica 1.10.2000 in piena Piazza S. Pietro si sentì in obbligo di ritornare sull'argomento affermando che la Dichiarazione Ratzinger era stata da lui "approvata in forma speciale". Ma perché non la firmò? Perché una così tardiva toppa sullo sbrego? Non si è dato al mondo dei credenti l'impressione che Ratzinger smentì il Papa con l'approvazione del papa? Come impedire il sentore che all'interno del Vaticano non vi sia un perfetto gioco di squadra, con troppi solisti e che quindi parecchie cose sfuggano di mano all'attuale suo allenatore? O che si traccino le scadenze per disegnare la figura del successore? Come evitare queste impressioni? Nel Forum (Nr. 20 dell'8.10.00), quindicinale cattolico della diocesi di Zurigo­Coira, l'articolista di fondo considera questo documento frutto di paura, di egocentrismo, di poca fede e quindi inattuabile nella prassi. L'indicazione fornita dalla Conferenza episcopale svizzera pubblicata sullo stesso Forum dice ripete anche se in tono un po’ più soft: "La dichiarazione di Ratzinger va intesa come strumento di lavoro, i Vescovi elvetici intendono proseguire il dialogo con le altre confessioni religiose. E' un dribbling intelligente di fronte ad un ostacolo a prima vista apparso insormontabile. Per tutti coloro che vivono in una società multietnica e multireligiosa è l'unica soluzione auspicabile.

Autore:
Albino Michelin
23.11.2000

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