sabato 13 febbraio 2016

ADRO CI FA PAURA. IN ITALIA NON DIMINUISCE IL RAZZISMO

Giovedì 22 aprile 2010 Rai 2 ha mandato in onda la consueta rubrica "Anno Zero" diretta da Michele Santoro. Inconsueta è stata invece la tematica della trasmissione ovvero della rissa, nella quale si è sviluppata una serie d'interventi, epicentro, Adro, un comune nella provincia di Brescia, sui sei mila abitanti con circa 8-10% di stranieri. I programmi di Santoro vengono molto seguiti anche dagli italiani in Svizzera. E per quanto questo giornalista orienti il dibattito verso conclusioni larvatamente prestabilite, ha però il merito di liberare la cultura italiana mortificata e sterilizzata dal berlusconismo e dal Leghismo, di evidenziare fenomeni d'immoralità, di amoralità, di corruzione, di clericalismo strumentale, di xenofobia, di deficit etico in cui i nostri connazionali beatamente convivono. A tutti è noto l'episodio scatenante, su cui non vale la pena soffermarsi a lungo: la mensa scolastica dei bambini. La cosa non è nuova se pensiamo che agli inizi di marzo lo stesso "scandalo" è stato registrato a Montecchio Maggiore (Vicenza). Anche qui un sindaco leghista, la signora Milena Cecchetto, come ad Adro pure sindaco leghista il signor Oscar Lancini. Una coppia affiatata, buon sangue non mente. Premettiamo subito che qui non c'interessa un discorso di partito, centro-destra o sinistra-democratica. C'interessa un fatto sociale, umano, che trascende ogni partitismo. La Lega Nord esprime tanti aspetti positivi. Ma questo della xenofobia, come alcune componenti correlate, supera ogni buon senso. Mi limito ad Adro, sia da quanto si è visto in TV, sia da quanto io stesso ho potuto raccogliere in due giorni di permanenza a Adro fra i cittadini e gli extracomunitari, comparsi o meno nella trasmissione. E premetto ancora: non è tanto il caso della mensa scolastica, da cui una quarantina di bambini sono stati esclusi (in maggioranza stranieri) a causa di genitori morosi che non avevano pagato la retta. E qui sosteniamo che le rette vanno rispettate, che le ordinanze comunali non vanno ignorate, ma eventualmente per i figli degli stranieri precari, licenziati, in difficoltà andrebbe trovata una soluzione alternativa. Il che ad Adro non è avvenuto. Il discorso non è qui, ma è sul modo, sulle giustificazioni che le autorità amministrative e popolazione con loro si danno, sull'acredine e sull'animosità con cui si affrontano i lavoratori ospiti. Infine la strumentalizzazione dei bambini a scopo di partito.
                           Lega Nord: il Dio di Gesù Cristo non è il Dio Po dei Celti.
Il sindaco di Adro nella trasmissione “Anno Zero” lesse un lungo epitaffio con l'atteggiamento di un monsignore dalla bigoncia: "se gli stranieri che arrivano da noi non si adeguano al nostro Dio, alla nostra religione cattolica, alle nostre radici cristiane, alla nostra tradizione, ecc. se ne tornino al loro paese". E, aggiungiamo noi, "Cristo regni”. Ma non facciamo ironia, lasciamo stare Dio. Non nominare il nome di Dio invano non significa "non bestemmiare il nome di Dio" ma non usarlo come polvere da sparo contro i diversi. Il signor sindaco e i suoi Adresi sanno bene che il nostro Dio ha parlato ed ha agito attraverso Gesù Cristo, il quale disse: "avevo fame e m'avete dato da mangiare, ero straniero e mi avete accolto". Certo nessuno di noi è sempliciotto tanto da lasciare le porte aperte indiscriminatamente a tutti i poveri del mondo. Una legislazione ad hoc, tutti la riteniamo necessaria. Ma quando in casa nostra si hanno dei regolari (badanti, lavapiatti, braccianti, addetti alla vendemmia) va fatto un discorso di cuore e di coscienza. E che Gesù, se vogliamo riferirci al Vangelo prima che al Catechismo di Pio X, ha accolto e curato tutti i bisognosi, non perché erano dei suoi, o erano praticanti del tempio, o frequentavano il culto, o perché se lo meritavano, ma semplicemente perché ne avevano bisogno. Fossero atei, miscredenti, beduini, marocchini, non faceva selezione. Il signor Sindaco, la signora assessore della cultura P.G. si saranno pure letti nel Vangelo la parabola del Buon samaritano (Luca 10,33). Meditato questo mettiamoci pure a deridere Allah, Maometto, Confucio, Budda e tutti i profeti. Quanto è esposto sull'Atelier sede della Lega, in centro paese: "Immigrati, chiudiamo le frontiere per due anni" è una sberla in faccia agli stessi. Per di più il tutto supportato da un bel crocefisso. Gesù ha detto: "non gettare le perle ai porci". Poteva intendersi: "non usatemi in mezzo alle vostre risse e non buttatemi in faccia ai poveri". Adro il crocefisso se lo esponga in chiesa o al Santuario Madonna della Neve, in casa privata, sopra il verde delle colline, non in ogni vetrina e in ogni latrina. Un po' di rispetto verso il nostro Gesù di Nazareth! In questo ambiente e in queste condizioni sa un po' di teatrino la raccolta di firme organizzata dall'amministrazione comunale nell'inverno scorso per annullare la sentenza di Strasburgo del 3.11.09 che vieta l'esposizione dei simboli religiosi nei locali pubblici. Come il sindaco di Verona Toso che nel suo ufficio sostituì la foto del Presidente Napolitano con il crocefisso. Un'ipocrisia: si vuole il crocefisso ad ogni costo, sempre e dovunque come alibi per crocifiggere i diversi e gli stranieri.
                                    Parrocchia di Adro: un piede su due scarpe.
E dal momento che siamo in tema qui si può collegare il discorso Lega Nord e parrocchia Adro. Certo se l'amministrazione comunale beneficia quest'ultima di rotondi contributi per la costruzione dell'oratorio, mai succederà che essa rimanga indifferente. Come il cagnetto di S. Rocco andrà al guinzaglio dei suoi benefattori e sostenitori. In effetti, è noto in paese come una domenica il curato della chiesa predicò che il bene non fa rumore. Che ogni venerdì vengono portati ad una quarantina di famiglie generi alimentari e vestiario. Dalla cassetta di S. Antonio distribuiti circa 9 mila euro all'anno a sostegno degli stranieri. Il sacerdote sottolinea come normale che la chiesa si comporti così. E continua: "so che tutte le persone mi vogliono bene. E se è così vuol dire che sono dei bravi cittadini". Complimenti! Altre campane sostengono che questa è una pubblicità di moda, non corrisponde a verità, come non corrisponde il fatto che la parrocchia abbia indennizzato i morosi insolventi. In effetti si legge sui volantini in paese: "dove sono i preti che dovrebbero urlare?" Certo non occorre urlare sui tetti, basta farlo attraverso le paraboliche. Però il senso del discorso è il seguente: in Italia e Adro c'è buona sensibilità verso la solidarietà, (vedi Alpini nelle zone terremotate, donatori di sangue) e verso il volontariato, ma non si bada alla giustizia. Chiesa e parrocchia dovrebbero maggiormente collaborare per strutture di giustizia e non solo per far circolare i bussolotti della carità, che gratificano la coscienza ma lasciano le cose come sono. E sempre per restare in argomento. Oggigiorno la Lega è tutto casa, chiesa e famiglia. Strano che di colpo sia diventata paladina della chiesa. Qualche anno fa Bossi e i suoi seguaci si sono battezzati con tutto il partito e futuri aderenti alle sorgenti del Fiume Po con le ampolle sacre dei celti. Un paganesimo folk. E Irene Pivetti, al tempo della presidenza della Camera, tuonava: "i vescovoni del Vaticano sui loro dorati carrozzoni..." Oggi invece un cuor solo ed un'anima sola. Io a te (il crocefisso nei luoghi pubblici) e tu a me (voti per il mio partito).
                 Quando i marocchini in Svizzera erano i bresciani e i bergamaschi.
Bel gesto sarebbe se il sindaco e gli Adresi dessero un po' di spazio agli extracomunitari per il loro Dio e per il loro culto. Sull'esempio anche di quanto avvenne in Svizzera negli anni 60, dove i cantoni protestanti contribuirono a costruire chiese cattoliche, scuole materne per gli italiani. Motivo: se lo straniero viene aiutato nella sua religione e rispettato nelle sue tradizioni si sentirà meno rifiutato. Reagirà di meno con le trasgressioni. E dopo 50 anni (al di là della votazione sui minareti, argomento che qui che ci porterebbe fuori tema), abbiamo i cattolici passati a prima confessione religiosa (44%), sostituendo i protestanti (senza con questo confronto fare un affronto). Inoltre abbiamo 200 moschee, ed una pace religiosa fatta non soltanto di tolleranza ma di reciproco rispetto. E se un domani Adro avrà un 10-20% di musulmani con qualche moschea e circolo culturale islamico non sarà un imbarbarimento ma un arricchimento. Riprendendo il discorso sull'intervento del Sindaco Oscar Lancini ad Anno Zero, un secondo elemento va preso in considerazione. Egli conclamò: "gli stranieri qui non devono solo esigere diritti, ma rispettare i doveri". In riferimento a tanto messaggio ho voluto accertarmi in loco. Mi sono presentato a due officine chiedendo il preventivo per la riparazione di un parafango ammaccato. Il primo meccanico "300 euro con fattura Iva, 250 senza fattura". Il secondo: "260 euro con fattura, 200 senza". Allora rispondiamo al primo cittadino di Adro: i primi ad osservare i doveri delle imposte in Italia sono gli stranieri. I veri evasori, illegali, furbastri sono gli italiani e nel caso gli Adresi. Pare che in Italia gli stranieri contribuiscano con 134 miliardi di euro, e paghino 19 miliardi di euro per le tasse. Di ritorno ricevono 10 miliardi. Si faccia anche ad Adro un'inchiesta del genere: quante sono le badanti, i pizzaioli, i muratori, gli addetti alla vendemmia salariati in nero e quanti sono i cittadini di Adro evasori. Anziché organizzare un Natale Bianco come nella vicina Boccaglio, si organizzi un Natale pulito. E i doveri, la legalità, l'onestà fiscale e imprenditoriale cominciamo noi italiani e Adresi per primi ad metterli in pratica.
                                                     Il volto positivo di Adro.
Certamente Adro ha anche il suo lato positivo e luminoso. Non tutti sono razzisti. Esistono anche dei movimenti per e con gli stranieri, in vista d un'integrazione che sarà lenta, ma certamente vivace e costruttiva. Un contributo a ciò lo ha dato per esempio il signor L.S. (citato in Tv, ma desidera l'anonimato) che saldò con 10 mila euro circa la retta annuale mensa scolastica per alcuni in ristrettezze finanziarie. Non si tratta di un comunista, ma uno del centro destra per dimostrare che un cuore ed una sensibilità esiste dovunque e trasversalmente. Con un'indicazione puntuale: "lo non ci sto". Cioè non accetto questa discriminazione. Importante è che questi casi sporadici divengono una cultura. Ed ancora la signora V.R.G (di estrazione politica opposta), non apparsa in TV è promotrice di un corso di lingua italiana per adulti, coadiuvata da un buon numero di volontari laici, nonché da stranieri come Sarnira e Jamila e sostenuti dalla Caritas, nei locali messi a disposizione dell'oratorio parrocchiale. È così che ci si avvicina, che si convive con il mondo degli extracomunitari. Ricordiamo che in Svizzera negli anni 1970 ci fu la grande iniziativa contro gli stranieri (detta Schwarzenbach) per cui 300 mila italiani avrebbero dovuto tornarsene in patria. Respinta con 54% per l'ottimo lavoro di contenimento e di "fratellanza" svolto dalle organizzazioni italiane (Colonie Libere e Acli) insieme ai gruppi svizzeri. Anche ad Adro si dovrebbe contare su "Gruppi Insieme". La festa dei popoli va a rilento? Un motivo di più per rianimarla in continuazione. Certamente è deprimente vedere in questo comune circolare ordinanze sui bonus bebè "prima i nostri". Gesù diceva: "lasciate che i bambini vengono a me". Non intendeva, prima i bambini della Lega e poi gli altri. E noi cattolici fondamentalisti vogliamo strumentalizzare l'infanzia e dividere i bambini bianchi da quelli gialli, da quelli bruni, da quelli neri. Come si vede, è questione di modo. Non va fomentata eccessivamente la paura del diverso, perché la paura ingiustificata è il detonatore dell'odio. Dall'Unità d'Italia di oltre 150 anni fa ben 27 milioni di italiani sono espatriati in cerca di fortuna. Hanno sofferto insulti e umiliazioni, ma conosciuto anche trionfi. Cinquanta anni fa in Svizzera avevamo centinaia di bresciani della Franciacorta e bergamaschi delle valli Brembana e Imagna. Sono tornati e la maggioranza ha imparato pochino. Anzi sfoga le sue passate frustrazioni sugli albanesi, rumeni, marocchini di turno. La storia maestra di vita. Dato che questo articolo circolerà ad Adro, a Montecchio Maggiore (VI) sino a Barletta (BA), è opportuno che io esprima la mia identità: Missionario della Congregazione Scalabrini per gli emigrati ed immigrati all'estero e dall'estero. Dunque una Congregazione che dà la vita per la gente che non ha più radici e deve radicarsi in terra straniera con un po' di umanità. Ci auguriamo che le luci di Adro restino sempre accese per mantenerci vigile la coscienza.

Autore:
Albino Michelin
21.05.2010

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