sabato 13 febbraio 2016

SIAMO ESSERI SPIRITUALI O FRUTTI DEL CASO?

Oggi stiamo assistendo ad una grande evoluzione del pensiero, ad un'accelerazione della scienza, il che ci fa pensare se sia proprio ancora possibile fare un discorso su Dio. Paradossale l'affermazione: fino a qualche tempo fa negare l'esistenza di Dio sembrava una logica conseguenza dell'avanzare delle scienze, oggi invece ci si accorge che tale fenomeno esige un ripensamento su Dio, anzi oseremmo dire che ne presuppone l'esistenza. Indubbiamente si potrà discutere su quale Dio. Questo è un altro discorso, ma nemmeno così importante è se il Dio a cui ci si riferisce sia o meno praticato nella propria confessione religiosa e nella propria chiesa di appartenenza. Sembra che mai come oggi sia così densa di significato l'intuizione che compare persino nella Bibbia: "dello Spirito del Signore è pieno l'universo" (Sap. 1, 7). Perché è proprio da questo habitat, dall'universo, dalla creazione, dalla natura in cui siamo nati che bisogna incominciare. Di qui passare all'uomo e attraverso di esso e arrivare al nucleo più profondo del nostro essere, chiamato anima. Partiamo prima dall'universo: esso si presenta come una grande unità e nello stesso tempo come una profonda relazione fra le sue parti, le sue diverse componenti. Ad esempio nella sola Via Lattea l’astronomia annovera circa un milione di pianeti (la terra ne rappresenta uno soltanto) in condizioni abbastanza simili al nostro. E con una possibilità di vita. Nel 1600 Giordano Bruno è finito bruciato al rogo perché sosteneva la possibilità di vita umana negli altri mondi. Ma oggi gli stessi teologi cattolici lasciano aperta l'ipotesi, cioè per evitare ulteriori cantonate stanno in ascolto della scienza, dell'astronomia. Se poi pensiamo che le galassie nel firmamento sono innumerevoli, ci resta solo la meraviglia, di fronte al mistero. E si ponga mente che nessun pezzo di questo nostro universo, chiamato astro, stella, sole devia dalla sua orbita e della sua legge. Se ciò avvenisse sarebbe un'apocalisse totale. Domanda: tutto frutto del caso e del caos? Siamo più propensi a concludere: "dello Spirito di Dio è pieno l'universo". Grande unità e perfetta relazione fra le sue parti. Facciamo un passo avanti. Le recenti scoperte delle radiazioni microonde diffuse ovunque (l'ipotesi dell'energia oscura) sembrano evidenziare che tutto ciò agisce sulle pareti più sensibili del nostro organismo. Noi siamo unità e relazione con il cosmo. In effetti, abbiamo bisogno di ferro, rame, zinco e tanti altri elementi sparsi nell'universo, in mancanza dei quali il nostro organismo animale o vegetale deperisce e muore. Non per nulla la maggioranza delle medicine che noi assumiamo sono composti chimici esistenti al di fuori di noi, nell'universo. O se anche ci curiamo con l'omeopatia, questa pure ci viene somministrata con vegetali esistenti in natura, ma estranei al nostro organismo. Siamo unità con il tutto e relazione con le singole parti. Ed ancora: il nostro corpo è formato da infinite particelle subatomiche, quindi da atomi (studiati dalla scienza fisica), da molecole (studiate dalla scienza chimica), da cellule (studiate dalla scienza biologica), da tessuti (studiati dalla scienza medica) per poi passare con la nostra mente alla psicologia, alla filosofia, all'arte, alla religione, alla teologia. Se per ipotesi una particella del nostro organismo, puta caso una cellula si mette ad impazzire o va fuori legge, abbiamo tumore, metastasi, morte. E guardiamo anche alla nostra origine. Dal rapporto sessuale maschio-femmina abbiamo la fusione sperma-ovulo, quindi zigote, embrione, feto, neonato, bambino, adulto, anziano. Tutto si richiama a vicenda in unità e relazione. "Dello Spirito di Dio è pieno l'Universo".
                                       In comunicazione con gli extraterrestri?
Abbiamo sopra accennato alle radiazioni microonde, ovviamente residui del big-band di 14 miliardi anni orsono. Orbene queste producono anche determinati effetti non soltanto sul nostro organismo, ma anche sui nostri stati di coscienza. E qui dobbiamo passare dall'esteriorità e addentrarci ulteriormente nel nostro mondo interiore. Ogni nostro stato di coscienza ne subisce l'influsso e quindi reagisce anche con delle variazioni organiche. Difatti quando cambia tempo noi abbiamo pure delle reazioni nel nostro organismo. Stelle ed astri depositano pure qualche residuo in noi. Certo non si può spingere il discorso sostenendo che il nostro destino è scritto negli astri, in quanto entriamo qui in un terreno paludoso, ma forse anche gli oroscopi vengono stilati secondo questa percezione. E non soltanto le radiazioni esteriori, ma anche certe nostre attività spirituali (pensieri, desideri, preoccupazioni) possono provocare nel nostro essere modificazioni organiche e dei tessuti. Tutto è unità, tutto è relazione. Dello Spirito del Signore è pieno l'universo. Ed ancora: il nostro cervello comprende più di 100 miliardi di neuroni connessi fra di loro ed ognuno con una particolare mansione, motoria, affettiva, razionale. Il cervello possiede regioni distinte e con funzioni diverse. Anche se un po' forzando, qui vi si può collegare l'espressione di Paolo: "a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito del Signore per l'utilità comune" (1° Cor. 12,7). Le funzioni della coscienza a livello di corteccia cerebrale, l'affettività per esempio è posta sul lobo destro, la razionalità su quello sinistro. Se un sito viene offeso abbiamo la necrosi delle facoltà corrispondenti. Un caso fra i tanti: ricordo di una certa Michelle Philipots che all'età di 29 anni in automobile cozzò con la fronte contro il cruscotto. Colpita nella sede della memoria, oggi dopo tanto tempo vive, parla, lavora, ma non ricorda più nulla e nulla riesce a trattenere a memoria. Dimentica Universo, corpo umano, coscienza tutto è collegato, unità, relazione. Dello Spirito del Signore è pieno l'universo. Inoltre noi conosciamo ancora ben poco delle potenzialità del cervello e dei suoi legami con l'universo sia cosmico, sia umano. Una delle attività del nostro cervello, anche se rare, è data dai fenomeni cosiddetti metapsichici, cioè quelli che vanno oltre la nostra conoscenza quotidiana, banale e superficiale. Sono detti pure fenomeni paranormali, che non vuol dire anormali, ma fuori un po' dalla nostra norma, immersi come siamo nelle faccende materiali e nelle nostre illusioni. Ad esempio la chiaroveggenza, la conoscenza a distanza, la lettura del pensiero, la comunicazione fra lontani, la telecinesi, l'ipnosi, la telepatia, una certa percezione del futuro. Indubbiamente siamo in un terreno un po' ambiguo e confuso, perché qui possono nascere e moltiplicarsi le varie maghe mafalde, indovini, fattucchieri, stregoni, chiromanti, divinatori a scopo commerciale e sedurre la fiducia dei semplici. Ma in linea teorica allo stato rudimentale questa possibilità esistono in tutti noi, in forme e quantità diverse. Illimitati sono però i condizionamenti di espressione e di esercizio. Si esige accurato discernimento.
                                   Il nostro pensiero è energia elettromagnetica
La scienza oggi ad esempio considera il pensiero umano come energia, per di più energia elettromagnetica con legge di attrazione, quindi in rapporto con tutto l'universo, con reciproca influenza. Niente si crea, niente si distrugge, tutto si collega, tutto si evolve. Dello Spirito del Signore è pieno l'universo. A questo punto si dirà che allora è possibile anche la necromanzia, la comunicazione con i morti, il satanismo, ossessioni e possessioni diaboliche con le varie forme di glossolalia (parlare lingue sconosciute), di vessazioni corporee, apnea, collassi ad opera del demonio. Il discorso potrebbe anche restare aperto, sempre però premettendo che la psichiatria oggi ha ridotto di molto quello che un tempo si considerava manifestazione e regno del diavolo. Gli esorcisti attuali sostengono che casi dubbi riferentesi al così detto "Satana" non supererebbero il 2% mentre tutto il resto sarebbe da attribuire a disturbi psichici come epilessia, depressione, dissociazione, schizofrenia, personalità multipla, ecc. Argomenti comunque che richiederebbero trattazioni a parte. Come ad esempio le visioni soprannaturali. Certo la maggioranza sono da attribuire a visionari (si pensi quante apparizioni mariane avvenivano quando la gente pativa la fame), ma non si può escludere qualche caso di veggenti sani di mente, di cuore e di borsa. Anche qui con tutte le cautele si può ben dire che dello Spirito del Signore è piena la terra. Nel quadro di questo discorso non va dimenticato il ruolo dell'inconscio, sia individuale che collettivo. L'inconscio individuale è una specie di "collettore" o bagaglio di eredità, tessuto di pensieri, sentimenti, azioni, avvenimenti compiuti nel passato dalla precedente umanità e che ci vengono trasmessi alla nostra nascita. Per cui magari noi pensiamo di essere liberi nelle nostre scelte, e invece a nostra insaputa siamo influenzati da tutto un mondo bello o brutto che ci ha preceduto. Tale mondo non lo identifichiamo con Adamo, una singola persona, oggi si tende a identificarlo con l'umanità delle origini, dall'homo faber all'homo sapiens. Ma più importante nella nostra tematica è l'inconscio collettivo. Potremmo definirlo con lo psicologo Jung: tutto quel bacino, quell'oceano immenso di esperienze millenarie in esso depositate dall'umanità. In tale ambiente noi traiamo origine. O come ad esempio in uno stesso humus, un immenso prato, siamo fiori diversi, legati in un patrimonio comune. In un certo senso fratelli e solidali, vasi comunicanti. Una convalida di questa teoria potrebbe essere dimostrata dal mondo dei sogni che popolano i nostri sonni, ma anche dalle preghiere utilizzate nelle varie religioni. Entrambi forme di comunicazione in cui vanno operate ovviamente anche qui tutte le scremature del caso dalle inevitabili illusioni. Quindi anche per quanto concerne l'inconscio collettivo, potremo dire che dello Spirito del Signore è pieno l'universo. Tutto è unità, tutto è relazione.
                                       Religione in crisi alla ricerca della spiritualità
Si vuole tirare una conclusione concernente il mondo della fede oggi? Dovremmo rovesciare la piramide delle nostre credenze. E cioè che la fede è prima di tutto un rapporto con lo Spirito dell'Universo. Chiamatelo Dio, Allah, Geova, Elohin, Budda: nomi diversi a significare la stessa realtà. Chi vive tale rapporto logicamente ne trae un’etica, una morale identica per tutti gli uomini. Che si chiama: "fare del bene, evitare il male. Non fare agli altri quello che non vuoi gli altri facciano a te. Non uccidere, non tradire, non dire il falso, non banalizzare la sessualità". Chi crede nello Spirito sente logica questa morale e se ne fa una legge personale, ed una legislazione sociale. Oggi si deve ripartire da qui. Al secondo gradino dopo tale fondamento si hanno le religioni: Cristianesimo, Islamismo, Induismo, ecc. Sono delle declinazioni dello Spirito a seconda delle civiltà, popoli, usi, costumi. Se uno ha pure una religione ma non ne vive lo spirito è solo vuoto involucro. Al terzo gradino ci mettiamo le diverse confessioni religiose. Per esempio i cristiani cattolici, quelli protestanti, quelli ortodossi. Il credente che non vive Dio come Spirito dell'Universo arrischia di vegetare come un figurino senza sostanza. Infine all'ultimo gradino abbiamo la gerarchia. Ma anche questa se non ha lo Spirito di Dio e di servizio diventa una forma di dittatura. Oggi poi si parla troppo di Papa, di gerarchia, di chiesa, di religione, ma poco dello Spirito. In un senso molto profondo un teologo illuminato, spingendosi oltre, ebbe adire: ”noi non siamo essere umani in cerca di una realtà spirituale, ma siamo esseri spirituali alla ricerca di abitare in un corpo ed in una realtà umana”.

Autore:
Albino Michelin
30.09.2010

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