lunedì 7 marzo 2016

BESTEMMIE IN TV. LA CHIESA FRA TESTO E CONTESTO.


Anche le persone che oggi cercano di comportarsi nella vita con rispetto dell'etica, della morale e del Vangelo arrischiano di ingolfarsi in uno stato di confusione mentale. Cioè da una parte si sentono ripetere che Bibbia e Vangelo vanno seguiti alla lettera, senza chiose e forzature soggettive, senza se e senza ma. In pratica: coerenti e radicali, evitando ogni relativismo. Per gli addetti ai lavori esiste anche un vocabolario, che però necessità di essere portato a conoscenza (o più semplicemente ad ambientazione). Oggi si parla di "contestualizzazione", cioè un testo, una frase, un detto, un principio non va preso ed analizzato a se stante, ma va posto nel contesto, cioè chi l'ha detto, quando, dove, come, con un sondaggio sulla mentalità del tempo, usi, costumi, linguaggio, genere letterario ecc. Ovviamente qui se non si dispone dei ferri del mestiere, la gente comune si smarrisce. Ed è proprio di qui che hanno origine le due categorie contraddistinte e contrastanti: i fondamentalisti, intransigenti, conservatori intrattabili da una parte, e i riformisti, innovatori, aperti al dialogo con i tempi che si evolvono dall'altra. Questi ultimi vengono anche dai primi definiti teste calde, sfascisti, denigratori per partito preso. Forse citare qualche caso può aiutare a far chiarezza sui termini e sulle posizioni. Esempio: quello dell'omosessualità e dell'adulterio. Ritorniamo su argomenti ripetuti, ma vediamoli sotto altra angolatura. Diamo la precedenza agli intransigenti e letteralisti, cioè a quelli che interpretano tutto alla lettera. Talvolta è anche una posizione mentale di comodo, permette di non far fatica, di non prendersi la briga di usare l'intelletto, di ragionare.
La pigrizia mentale dei fondamentalisti.
Nella Bibbia c'è scritto che "l'ira di Dio si scaglia contro uomini che si accendono di passione per altri uomini" (Paolo, Rom. 1,27). Ed ancora "i sodomiti (omosessuali) non erediteranno il Regno di Dio" (1a, Cor. 6, 1 O). Fra parentesi veloce una domanda: chissà perché si parla solo di omosessuali e non di lesbiche? Quiz da mille euro. Che si fa qui? Si estrae dal contesto del tempo passato, 2 mila, 2500 anni fa, il testo ed in base ad esso si invoca il fuoco dal cielo contro questa categoria di persone. Specie quando si organizza qualche manifestazione provocatoria per le strade o qualche contestazione meno eclatante e più sommessa. A questi fondamentalisti e intransigenti ci si permetta di presentare qualche caso: quello dell'uccidere. Il 5° comandamento proibisce di ammazzare, ancora dai tempi di Mosè, 3 mila anni fa. Eppure per secoli papi e Concili hanno spedito al rogo gli eretici, chi professava una religione diversa: guerra giusta, sostengono i fondamentalisti. Ricorda la guerra in Iraq, celebrata persino dal Card. Ruini con solenni funerali in mondo visione per alcuni soldati italiani morti a Nassiria nel novembre del 2003. Ma per il Vangelo tutte le guerre sono e restano ingiuste. Che ti rispondono i fondamentalisti? Che bisogna "contestualizzare". Cioè vedere il contesto mondiale, politico che oggi è cambiato. Incalziamo: allora la gente si fa l'idea che ogni testo sacro va interpretato a fisarmonica a seconda delle circostanze? E questo sarebbe relativismo bello e buono. Conclusione: non ti sanno che rispondere, inciampano da soli, si cacciano in contraddizione. Altro caso emblematico, concernente la scienza e l'astronomia. Giosuè sta conducendo una battaglia e per timore che sopraggiunge la notte si indirizza al cielo: "fermati o sole" (Gs. 10,12). La Chiesa del 1600 interpreta il brano come una prova essere il sole a girare attorno alla terra e non viceversa come sosteneva Galileo. Il povero scienziato ha dovuto abdicare e rinnegare la sua scoperta per ossequio al magistero. Oggi sinodi e concili della Chiesa nemmeno si sognano di mettere in dubbio essere la terra a girare attorno al sole. Gli intransigenti conservatori vi risponderanno a denti stretti che ai tempi di Giosuè si pensava cosi, e che quindi il suo testo va letto ed interpretato nel "contesto". La spiegazione però non toglie la confusione. Ma non restiamo nei secoli passati. Caso recente. Alla fine di settembre 2010 il nostro Premier, capo del Governo, Berlusconi per l’esattezza, in Tv al termine di una barzelletta chiuse il suo discorso con una solenne bestemmia, non contro qualche Santo, ma contro Dio stesso. Chiara e lampante, anche se di striscio. Ora si sa che la bestemmia è condannata dal secondo comandamento (20,13) dell'Esodo di Mosè, grande legislatore precristiano, "non nominare il nome di Dio invano". Sappiamo che qualche giornale cattolico ha reagito stigmatizzando questo rappresentante di 60 milioni di cattolici, che invece dovrebbe tenere un comportamento privato consono al ruolo pubblico che interpreta. Fra qualche timido dissenso però meraviglia l'assenza di reazione vaticana. Anzi, Mons. Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio di evangelizzazione dell'Occidente, cappellano del territorio di Montecitorio, e quindi degli onorevoli deputati, dichiara che la bestemmia di Berlusconi in Tv va "contestualizzata", cioè va messa nel contesto. E che significa? La bestemmia non era, non è, non sarà sempre un oltraggio al Dio in cui ogni uomo crede o tenta di credere? E quale sarebbe questo "contesto" che rende tale bestemmia anziché un oltraggio un semplice buffetto al Dio, Signore del cielo e della terra? Il "contesto" scusante è probabilmente la conservazione di interessi politici, economici, di privilegi garantiti e da garantirsi nei confronti di questo capo del Governo, che alla chiesa interessa tenersi al caldo. Detto prelato anzi si scusa dicendo: "è peggiore una imprecazione di passaggio oppure una legge contro la famiglia, a favore dei gay e dell'eutanasia?". Insomma pronunciamenti del genere, conclamati dal pulpito così elevato, per di più a favore di un personaggio che antepone il successo personale, le leggi ad personam, una totale amoralità, la frequenza ostentata di minorenni e belle donne, tutto ciò sconcerta il credente di oggi, il quale conclude che ognuno può farsi la sua morale a piacere. Fai da te.
                        Una morale esigente con i deboli, conciliante con i potenti.
Per non citare poi l'altro caso divulgato in Tv. Ai funerali dell'attore Raimondo Vianello il 17.4.10 a Milano il nostro Premier, sposato, divorziato, risposato si fa la sua bella comunione, quasi a sfidare tutte quelle coppie di povera gente, finita in un divorzio, cui però la comunione è assolutamente vietata. A qualche militante del Movimento Messianico di Comunione e Liberazione fu chiesto un parere. Fedele al Papa e a Berlusconi rispose dribblando: "bisogna vedere il 'contesto', cioè la coscienza e poi non giudicare". Ma la coscienza della gente del popolo non esiste? Quando si tratta di ingraziarsi i potenti vanno a farsi benedire principi, chiesa e coerenza! Un ultimo caso. Ancora nel 2009 in occasione del suo primo viaggio nel Congo Papa Ratzinger aveva ribadito che il problema dell'Aids non si può superare con la distribuzione dei preservativi, decisione che al contrario aumenta il problema. Quindi chiusura totale sulla contraccezione. Ma i cattolici ”adulti” (non quelli volutamente trasgressivi) non hanno cessato di andare per la loro strada basandosi sulla coscienza personale. Fece impressione in Svizzera la tre giorni (22-25 ottobre 2010), l'iniziativa eclatante organizzata da tutte le 8 parrocchie cattoliche di Lucerna: tre mila preservativi sono stati distribuiti davanti alla stazione della città. La conferenza dei vescovi svizzeri non ha preso posizione, il che significa che chi tace acconsente, almeno in parte. Lo scopo non era quello di "usa il condom e fai ciò che vuoi", ma di aprire un confronto in materia. L'astinenza e la castità non è la soluzione, ma una eccezionale possibilità per alcuni, minoranza. Toh, che il Papa sabato 20 novembre 2010 esprime la possibilità di usare i preservativi in caso di necessità. Non è qui il momento di dettagliare il significato di necessità, il caso si riferiva alle suore “stuprate”. Cioè ad un particolare contesto. E siamo alla solita contraddizione: testo (che proibisce), contesto (che permette).
                                 Il preservativo diminuisce il numero degli aborti.
Per il terzo mondo dove milioni di bambini muoiono infetti dall’Aids, è addirittura un dovere morale non uccidere e non lasciarli morire come topi. È questione di rispetto della vita, d'umanità. Qui sì bisogna passare dal piccolo contesto ”religiose violentate” a quello molto più ampio di “masse a rischio”. Qui è sì urgente la contestualizzazione. Nel passato il sesso era visto solo come dovere procreativo, oggi anche come possibilità affettiva. E chissà quanti aspetti della morale, dell'etica, della teologia si dovranno contestualizzare in futuro: prendere il testo ed inserirlo nel nostro nuovo contesto. Per una visione globale si potrebbe osservare che questa della contestualizzazione è uno dei grossi nodi delle due principali religioni attuali: Cristianesimo ed Islamismo. Ad esempio: lapidare l’adultera Sakinei in Iran è una norma proveniente dal Corano di Maometto 15 secoli fa, oppure una discutibile interpretazione di qualche regime o comunità successiva? E così nel Cristianesimo: l'ostracismo o la diffidenza contro la scienza, l'evoluzione, il progresso, il sesso, la procreazione assistita, l'eutanasia è volontà di Dio oppure l'interpretazione di una certa cultura, di una leadership cristiana-cattolica evolutiva nelle varie tappe della storia? Per non lasciare nessuno in stato di confusione andrebbe asserita l'importanza della contestualizzazione di un passo, di un detto, di un programma morale, di un messaggio evangelico di Gesù. Va sempre messo nel contesto, cioè nel "Mondo di Gesù" o di chi lo ha proferito. A patto che non venga tutto ciò fatto per capriccio, arbitrio personale, interesse (come nel caso della contestualizzazione della bestemmia Berlusconi-Fisichella, francamente inammissibile), ma tramite un confronto con interlocutori seri e preparati. Non solo preti, ma anche laici, teologi e teologhe. Lasciamo aperto il discorso, allo scopo di dare un fondamento più coerente alla morale del nostro tempo.

Autore:
Albino Michelin
26.11.2010

Nessun commento:

Posta un commento