lunedì 7 marzo 2016

COMUNIONE E LIBERAZIONE: LA LOBBY DI DIO.

Il titolo non è mio ma di Ferruccio Pinotti, il quale nell'autunno del 2010 ha pubblicato una voluminosa documentazione in merito. Dirò subito che l'autore guarda le cose dal di dentro, quindi scrive non tanto contro ma "su" questo movimento che negli ultimi 50 anni, specialmente negli ultimi 30, guida la costellazione dei cosiddetti gruppi integralisti cattolici (legionari di Cristo, Opus Dei, neocatecumenali, focolarini, ecc.). Trecentomila aderenti nel mondo, di cui 140 mila militanti, dalla Corea al Sudamerica, ovviamente la maggioranza in Italia. Presenti in 70 Paesi, 41 sedi in Italia, dalla Sicilia al Piemonte. Per la precisione 14% nel Sud, 8% nel Veneto, la maggioranza in Lombardia. Mille associazioni, 70 miliardi di fatturato. Non per niente oggi viene chiamato il Business di Dio, fede e affari in felice connubio. Senz'altro conviene farci un po' di storia, e nel primo ventennio, dalle origini io pure modestamente ne ho avuto una sufficiente e positiva esperienza. Il fondatore fu Luigi Giussani, prete milanese nato a Buccinasco nel 1922 (deceduto il 22.2.05), all'età di 83 anni, cui è succeduto l'attuale Y. Carron. Nel 1954 è insegnante di religione al liceo Berchet di Milano e fonda un gruppo chiamato Gioventù Studentesca (GS), accanto a Gioventù Lavoratrice (GL). Conobbi don Giussani personalmente nel 1965, quando al tempo avevo costituito a Basilea in Svizzera un gruppo giovanile chiamato "Club culturale italo­svizzero", in cui facevano parte anche alcuni GS provenienti dal milanese e assunti nelle ditte farmaceutiche come l'attuale Novartis. Ed è così che don Giussani venne più di una volta da me invitato a parlare al club. Tipo deciso e carismatico, aveva una voce un po' roca, convincente, ogni due parole intercalava con "Dio bono", vestiva maglioncino grigio, un po' liso, scarpe vecchie. Ma ciò che convinceva era il suo messaggio evangelico: 1) Gesù non è un sistema di dottrine, ma un'esperienza personale. 2) Questa esperienza va tradotta nella vita in ogni suo aspetto: sociale, culturale, solidarietà, scuola, istituzioni, lavoro, impresa. Il tutto basato in un rapporto di amicizia, di cui ovviamente i giovani avevano ed avranno sempre bisogno e nella quale si sentono rassicurati. E ci raccontava che GS a Milano faceva pure "missione", cioè nella bassa, nella campagna ad aiutare i bambini per le lezioni e doposcuola, la gente nei lavori domestici, nel trasporto degli anziani ecc. Insomma un ambiente fresco, genuino, una primavera dello Spirito. Ebbi ancora ulteriori contatti con il movimento a Friburgo, quando dal 65 al 70 ero iscritto all'Università, e quindi modo anche di conoscere due animatori di GS, cioè Corecco, assistente alla Facoltà di Diritto (più tardi vescovo di Lugano) e Angelo Scola (poi divenuto cardinale di Venezia), studente in filosofia. E rammento che ci si riuniva alla sera presso il Caffè Plaza per la "scuola di comunità". Conversazioni e dialoghi. Aggiungo che sempre in quel periodo noi del club di Basilea si organizzava le ferie di agosto a Rimini-Riccione con GS. Ed ebbi l'occasione di incontrare pure ragazzi che poi sarebbero diventati emergenti nell'alta politica e finanza attuale. Uno per tutti R. Formigoni, di Lecco del 47, poi anche governatore Regione Lombardia, e R.Buttiglione, pugliese anno 48 (Parlamento Europeo), Chieffo, autore di molti canti che al tempo entrarono nelle liturgia di chiesa e tutt'ora in vigore, all'ondeggiare del corpo e al battere le mani.
                                               1969: da movimento a istituzione.
Dopo le contestazioni giovanili studentesche del 68 nella scuola e nel mondo operaio, Don Giussani intervenne con una chiarifica di fondo: il suo movimento doveva essere e restare anticomunista, così nel 1970 GS e GL divennero "Comunione e Liberazione" (CL), e i suoi aderenti da allora si chiamano ciellini. Il fondatore spiegava che non esiste liberazione senza comunione, e che ogni liberazione (da quella interiore individuale a quella politica sociale) non può avvenire senza l'originalità del fatto "Gesù’". E' da quel momento che io mi distanziai dal gruppo, non tanto per i suo contenuti evangelici, ma in quanto cominciava a prendere una certa piega. Allora embrionale ma che poi si sarebbe sviluppato verso un'involuzione strutturale. Mondo autoreferenziale, a se stante, quasi una setta, al di fuori della quale non c'è salvezza. Embrionale ma verso una finalità ben precisa. Cioè notai che dal messaggio iniziale: "influire sulla vita, sul sociale, sulla cultura, sulla politica ecc." stava diventando una scalata, un vero assalto ai primi posti dei poteri forti e della finanza con tutti i rischi di malsana contiguità che ciò comporta. Insomma lo squillo di tromba che segnava la prima reazione alle aperture del Concilio Ecumenico chiusosi 5 anni prima.
                                    O sei qualcuno che conta o non sei nessuno
Dagli anni 70 in poi per CL è una vera escalation. Mano a mano si sviluppa in diverse famiglie, ciascuna con un nome specifico, ma sempre facente capo all'unica matrice. Abbiamo cosi: 1) Fraternità CL o base allargata. Come già accennato 300 mila aderenti, adulti, in genere sposati e famiglie. C'è chi versa alla fonte un 10% dello stipendio. 2) Fraternità San Giuseppe, laici consacrati. 400 membri circa. Pare versino 55 euro al mese. 3) Fraternità sacerdotale San Carlo, composta da ecclesiastici, il cui numero oscilla, in quanto molti sono aderenti non iscritti. 4) Suore della Carità dell’Assunzione, con scopi assistenziali. 5) Memores Domini, sorta già nel 64, significa "coloro che fanno memoria del Signore". La vera élite. Monaci laici sullo stile di S. Benedetto, dei veri guerrieri, praticano la castità, crociati della lobby di Dio. Rappresenta il carattere fondamentalista dell'organizzazione. Sono maschi e femmine, che vivono in piccole comunità, premettono 5 anni di noviziato, fanno i tre voti, lasciano lo stipendio ai dirigenti. Mentre la "Fraternità" ricevette il riconoscimento ufficiale da Wojtyla l'11.2.1982, i “Memores” furono riconosciuti 18.12.1988 come "associazione pontificia universale". Il loro leader attuale è Roberto Formigoni, detto il "celeste, il presidentissimo, il vergine". Segretezza assoluta sulla loro identità, non devono dichiarare la loro appartenenza, ohibò quasi fossero un'organizzazione massonica o mafiosa. Ma nei posti che contano sono tutti di loro o si attende il momento per piazzarli. E quando impugnano il microfono della televisione ti piantono dei duelli senza scampo, vedi la Santaché.
                                             6) Compagnia delle Opere(CdO)
E’ la sesta famiglia, e qui siamo all'esplosione: Comunione e fatturazione. La loro massima è: meno stato, più società. Quando invece sarebbe più corretto dire: più stato onesto a servizio della società. Cioè, secondo CL lo Stato deve sovvenzionare con il denaro pubblico le loro attività private che possono essere senz'altro utili, ma vogliono rimanere confessionali, cattoliche, quindi partigiane. Intendiamo asili, scuole, ospedali, cliniche, imprese, trasporti, TV. E non rendere conto a nessuno, solo a se stessi. Di qui si capisce perché CL è in sintonia totale con B.B. Cioè con Berlusconi (e la sua filosofia, ognuno è regola a se stesso) e con Bossi (Roma ladrona, la lega non perdona). Chi è amico di CL un buco lo trova sempre, chi non lo è viene licenziato senza tanti diritti sindacali, o se in parte disabile non viene assunto e lasciato sulla strada. E questa si chiama in gergo CL "amicizia operativa". Un breve, brevissimo elenco delle opere CL? Ospedale maggiore di Milano, presidente G. Cesana. Expo 2015 amministratore M. Lupi, parlamentare. Jor banco vaticano presidente Gotti Tedeschi. Direttore Radio 24 G. Fabi, G. Fratta Pasini potente banchiere. Direttore Studio Aperto P. Liguori. In Svizzera: l'Università di Lugano (USI) sotto il loro controllo, Scuola "Piccolo Principe" di loro gestione, ecc. Nelle cliniche CL i medici sono invitati a fare obbiezione di coscienza, ad esempio sull’interruzione di gravidanza, non ostante la legge la permetta (quando per coerenza questi medici dovrebbero rinunciare a questa professione), per cui una donna che secondo la legge italiana vuole abortire, dai ciellini non le viene concesso. Un po' come l'Islam, per il quale il Corano, il Vangelo, la Chiesa è legge dello Stato. O ti adegui o compi un reato. Per non parlare poi del sotterraneo maneggio politico come nel Veneto in cui il presidente CL G. Debellini ti manda in carrozza il leghista Zaia a Governatore della Regione. Ma la grande Kermesse in cui CL allaccia relazione con personaggi di spicco, o lancia i suoi è il Meeting di Rimini, dove ogni anno alla fine di agosto, si danno convegno per una settimana circa 40-50 mila ciellini a udire ogni verbo. Uomini di chiesa, della sinistra, della destra, della scienza, di tutti e di nessuno. Una globalizzazione acchiappatutto. Da Wojtyla, al Dalai Lama, a Berlusconi (4 volte) a Bersani, a Murdoch (padrone Sky), tutti sul palco, tutti in orbita perché CL deve conquistare il mondo. In tanto folklore o fanatismo però un aspetto encomiabile: il meeting viene gestito dai giovani volontari che rinunciano alle vacanze e si autofinanziano.
                                               Inchieste giudiziarie e moralismo.
Inevitabile che questa grande galassia di affari ad un certo punto ceda alla tentazione degli illeciti finanziari. Il problema è come CL, organizzazione cattolica, ne esce e con quale logica. Qui è inutile dilungarsi nell'elenco. Sulla gestione illecita del denaro pubblico e dei fondi europei CL compare 66 volte. L'amicizia operativa "vogliamoci bene" ha coinvolto e coinvolge persone ed imprese all'apparenza insospettabili. Don Giussani, il fondatore, si rivolterebbe nella tomba. Solo a Padova dieci rinvii a giudizio con l'accusa di truffa aggravata nella gestione delle mense di ristorazione. Nel Meridione A. Saladino, Presidente di CL, condannato in primo grado per truffa e collisione con la malavita. Cosi dicasi in Sicilia per rapporti con Micciché e Cuffaro, quest'ultimo finito in prigione.
Il metodo di CL, di piazzare ovunque gli amici degli amici, perpetua il sistema del sottobosco di illegalità. A suo tempo don Giussani disse che Berlusconi è l'uomo della Provvidenza (perché sovvenzionava la rivista CL il Sabato ed altre attività). Fa venire in mente Papa Pio XI quando nel 1929 era stato lui ad anticipare l’elogio che Mussolini era l'uomo della Provvidenza. Questo fa capire come la scelta politica di oggi da parte di CL sia per il centro destra, per il conservatorismo, per chi garantisce privilegi e "sgancia". Il loro potente-protettore di turno può avere qualsiasi comportamento pubblico, tangenti, sesso, leggi ad personam, illegalità, e chi se ne frega, sarà sempre da CL prediletto, difeso, assolto. Quando il nostro Berlusconi ebbe a dire "io amo le belle donne", R.Formigoni, Governatore CL della Lombardia, e della cattolicissima Nicole Minetti, sorrise e batté le mani all'unisono con l'assemblea. E chi si permette di reagire a questo andazzo viene definito "moralista". Resta comunque un discorso della base CL che non sempre per fortuna viene coinvolta in questa doppia vita. I ciellini si innamorano fra di loro, fondano la loro famiglia, programmano i loro figli con il metodo della temperatura basale della donna, della castità, dell’astinenza sessuale, almeno così dicono loro. Di figli ne hanno sempre più di due, e spesso 4-5. Conosco una coppia con 9 figli. Vivono nella loro cerchia ristretta, fedelissimi al Papa, e al magistero della chiesa, diffidenti delle "eresie" dei preti moderni. Negli incontri il loro sorriso è sempre artificiale e omologato. Oggi è più facile comunicare con il gruppo "Testimoni di Geova" che non con il Movimento CL: diffidente ed impenetrabile allorché ci si imbatte sulla tradizione cattolica: chiaramente sulla linea di Lefebvre. Tuttavia i ciellini trovano qui il loro senso di vita e in ciò vanno rispettati. Il loro futuro è quello di conquistare il mondo, e per quanto riguarda l'Italia, quello di preparare il nuovo Capo del Governo nella persona di Formigoni e il nuovo Papa nella persona del Cardinale Angelo Scola. Chi vivrà vedrà.

Autore:
Albino Michelin
18.02.2011

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