lunedì 14 marzo 2016

CINQUANTENARIO DEL CONCILIO ECUMENICO. 2400 MASCHI, 23 DONNE

Quest'anno 2012 si celebra il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico da parte di Papa Giovanni XXIII. L'anniversario di ogni evento del genere nella chiesa cattolica è sempre a doppia valenza: o l'esaltazione di un passato chiuso in se stesso, o la spinta verso un futuro innovatore secondo la logica evolutiva del tempo. In questo contesto può inserirsi l’argomento "La chiesa e le donne nell'ultimo mezzo secolo". In Italia si è interessata ad un'analisi in materia la teologa, tra le pochissime in circolazione, Adriana Valerio. Risulta che nelle sessioni del Concilio i maschi (Cardinali, Vescovi, Prelati, consultori) erano 2400 e le donne 23 (di cui 10 suore e 13 single). Solo uditrici mute, senza diritto di parola. A dire il vero nei primi due anni (1962-1964) le donne in quell'assise non esistevano affatto. Furono il cardinal Suenens primate del Belgio, il Vescovo Albino Luciani (Papa nel 1978), e qualche altro ad esprimere la necessità di aprire l'assemblea anche alle donne. Ma un numero così esiguo di quote rosa fece funzione solo di cosmesi decorativa per tamponare richieste interne e schivare le critiche dall'esterno del mondo femminile e della società laica. Nessun reale peso, né possibilità di porre il punto di vista delle donne sulle questioni via via trattate. Inoltre per non contaminare i padri del Concilio fu apprestata per le poche donne una buvette a parte per bersi il caffè e il cioccolato caldo. Escluse anche dalla sala stampa. Totale separazione, la loro era una presenza sotto controllo. Alla conclusione del Concilio il 7.12.1965, Papa Paolo Vl inviò fra gli altri anche un messaggio alle donne, in cui si separavano le donne come categoria a sé, e riproponeva un modello che rappresentava il femminile nella funzione naturale di custode di una umanità da salvare. Si è messa un pochino la testa fuori dalla finestra: concessione alle donne di leggere in chiesa qualche brano (ma senza aggiungervi spiegazione) e di distribuire la comunione. Ma vada pure, eravamo 50 anni fa. Se oggi ci domandiamo quanto sia cambiato nella chiesa, è triste dover rispondere che troppo poche e marginali sono le novità! Quello che ci torna in mente è piuttosto la mordacchia e il silenziatore imposto dalla gerarchia romana a quelle congregazioni USA che sono state commissariate per aver osato pretendere e in qualche modo mettere in pratica la parità con gli uomini relativamente al sacerdozio femminile. Status quo anche per quanto concerne la presenza istituzionale. Ad esempio gli inquilini del Vaticano sono tutti maschi. Anche l'ultima sfornata di cardinali annovera altri 6 sugli attuali 120 o giù di lì, nessuna donna. E le donne lo potrebbero essere in quanto che per esercitare il ruolo di cardinale non è necessario far precedere o includere il sacerdozio. In definitiva niente è cambiato niente cambia. Lo capiamo bene ai nostri giorni in cui le questioni aperte sono ancora le stesse di quei lontani anni sessanta: regolarizzazione delle nascite, preservativo, aborto, settore sessuale, realtà che vanno a pesare solo sulla vita delle donne. Chiesa di soli maschi, avanti tutta! Non basta cantare la ola ola a queste nozze d'oro, si dovrebbe anche impegnarsi a maturare i diritti delle donne nella chiesa. Perché diciamoci la verità, le 23 donne ai Concilio sono state soltanto una coreografia di facciata.

Autore:
Albino Michelin
19.12.2012

Nessun commento:

Posta un commento