lunedì 14 marzo 2016

L'IPOCRISIA CATTOLICA DEI PARLAMENTARI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Venerdì 19 ottobre 2012 alla TV il conduttore G.L. Paragone aprì la rubrica "Piazza Pulita" cantando alla chitarra "Dio è morto", parole di F. Guccini, musica dei Nomadi. Riassumo scegliendo: "Perché è venuto il momento di negare tutto ciò ch'è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera ... con gli odi di partito Dio è morto". E subito la serata diede il via al caso Formigoni. Il presidente dalla Regione Lombardia ha sbancato tutto. Tutto marcio o giù di lì. Assessori (5 in galera), consiglieri (una sessantina sotto accusa), una metastasi di corruzione al di là di ogni immaginazione. Lui stesso, Formigoni il divino, sospettato di mani nel sacco, mani sporche sulla fondazione Maugeri e sulla Sanità. Soggiorni di lusso oltremare, uso di yacht ricevuti da P. D'Acco, faccendiere apriporte della Regione. Indette nuove elezioni, ma da quel mondo clientelare di corrotti difficile emergano persone oneste al servizio della cosa pubblica. Comunque si spera sempre bene. Perché e come mai tirare in ballo Formigoni e solo lui? In questo caso c'è un motivo. Roberto Formigoni si è sempre dichiarato cattolico doc, punta di diamante e leader di quel movimento chiamato "Comunione e Liberazione" (CL). Gli adepti conosciuti con il nome di Ciellini. Negli ultimi anni Comunione e Liberazione non conobbe ostacoli. Vero ronzino vincente, ramificazione capillare e sotterranea, una specie di setta potente, influente e soprattutto ricca. Un'ascesa di parlamentari ciellini al PdL. M. Mauri capogruppo a Strasburgo, M. Lupi vicepresidente alla Camera, Gotti Tedeschi Presidente Jor Banca vaticana, Fabi direttore Radio 24, G. Cesana presidente Ospedale Maggiore di Milano, Nicole Minetti assistente sociale di Berlusconi. Chi è amico dei ciellini un posto lo trova sempre. A meno che non sia disabile: allora posto non ce n'è, come avvenuto alla scuola "Piccolo Principe" di Lugano. CL non è la Caritas, non fa nulla per nulla. Al contrario di quanto sosteneva l'on. Andreotti, pure ciellino, il potere sporca e logora chi ce l'ha. Difatti molti di Comunione e Liberazione sono indagati, sospettati, malavitosi. Mica solo A. Saladino, presidente della CL calabrese, condannato per truffa con l’ndrangheta. I ciellini indagati spuntano ogni giorni come i funghi. Non per nulla Carron, il successore di don Giussani, il 1o maggio 2012, scrisse su "Repubblica" che CL da presenza cristiana sta diventando una egemonia cristiana. Quindi, aggiungiamo, un concilio ecumenico sarebbe opportuno, invitando tutti i 30 mila aderenti del movimento a studiare un'inversione di tendenza. Inoltre a riformare la loro stessa cultura politica anche se verso fino 900 a tenere lezioni, conferenze, corsi in materia fu lo stesso attuale Cardinale di Milano A. Scola, da sempre leadership del movimento. Con discepoli di alto profilo, Berlusconi incluso. Formigoni più volte si è difeso alla Tv dichiarando che anche Gesù ebbe il suo Giuda e che non bisogna condannare perciò tutto il movimento. Una differenza ed enorme però la c'è: che l'ambiente di Gesù era sano, quello politico invece, Regione Lombardia compresa è malsano. Ci scusino tutti i ciellini della base, gente comune e in buona fede: il discorso non è per loro. E' per la loro classe dirigente, se da Comunione e Liberazione è diventata Comunione e Fatturazione. E' per questa che mi permetto di aggiungere alle tante litanie cattoliche: "A Comunione et Liberazione libera nos Domine".

Autore:
Albino Michelin
01.02.2013

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