lunedì 28 marzo 2016

AL COMITES DI ZURIGO: DOPO UNA DELUSIONE UNA PROPOSTA

Sabato 12 marzo u.s. ha avuto luogo a Dübendorf nel locale della Colonia Libera Italiana una conferenza su “Mafia e Antimafia”, già tenuta nelle serate precedenti nella Svizzera Romanda. Il sottoscritto ha appreso la notizia da un breve e minuscolo annuncio apparso su di un settimanale italiano in Svizzera. Considerando l’importanza del tema si è fatto i non eccessivi 40 km di distanza e ha voluto parteciparvi.
Delusione totale. Oltre ai 4 relatori, due dei quali provenienti dall’Italia come Monica Usai e dalla Francia come Fabrizio Rizzoli, certamente meritevoli di ben altro uditorio, eravamo nove intervenuti quali uditori. Non facciamoci la solita ironia del “pochi ma buoni.” A domicilio ho voluto più tardi nell’internet controllare il sito Comites, ma a sorpresa costatai non esservi acclusa nessuna notizia concernente questa serata.
Personalmente ritengo vadano molto apprezzate le attività del Comites in favore degli italiani, specie degli anziani per quanto riguarda assicurazioni, tasse, previdenze sociali, escursioni, soggiorni marini, le varie sagre del radicchio, della polenta e baccalà, della porchetta, della castagna, delle spaghettate, della taranta, delle associazioni regionali, ma sembra riduttivo non assumersi in prima persona un adeguato impegno, sensibilizzazione e pubblicità per le varie tematiche culturali di più ampio respiro come la su citata. Al limite una rappresentanza del Comites alla serata avrebbe testimoniato un interesse anche al di là delle manifestazioni tradizionali e scontate. Tanto più che i referenti non si sono dilungati sulle solite filippiche e condanne contro crimini mafiosi, metastasi diffuse in tutto il mondo, Svizzera compresa, da Frauenfeld, Zurigo fino al Vallese. Quanto piuttosto hanno condotto un discorso in positivo, ciò come educare ed educarsi dalla base e nel quotidiano contro la malavita sia essa mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita, e quant’altro. Purtroppo lo spirito mafioso e furbesco aleggia in parte quale smog nel nostro DNA italico, anche se nessuno di noi accetterà mai di essere definito boss, picciotto, affigliato alle cosche.
In riferimento a ciò è piaciuto il taglio scelto dai relatori: rendere visibile ciò che di positivo si fa per creare una vera coscienza sociale. Di conseguenza faccio mia, e modestamente rilancio la loro proposta per renderla di pubblico dominio. Il Comites, magari iniziando da quello di Zurigo, non potrebbe organizzare di tanto in tanto o annualmente nelle varie Case d’Italia o Centri italiani una mostra di prodotti provenienti dai territori confiscati alla mafia e metterli in commercio o almeno alla visibilità di tutti? Magari una mostra itinerante, a turno fra i diversi Comites in tutta la Svizzera, non tanto per riempire i supermercati, ma un modo, più efficace delle conferenze teoriche, più coinvolgente per partire dal basso e creare una sensibilità collettiva anticrimine e anticorruzione. Allo scopo di supportare tale progetto invio per conoscenza una decina di articoli, che io pure ho divulgato sulla stampa da un ventennio a questa parte, anche ai quattro relatori e a due intervenuti che hanno contribuito con proposte di interesse comune. Ciò a supporto del loro lavoro, affinché non rimanga solo accademico e velleitario. Inoltre a nostra riflessione, per non restare unicamente in atteggiamento di disinteresse o di vaga condanna. Si sorriderà alla solita utopia, tanto il mondo è sempre stato, e sempre sarà dei corrotti, dei corruttori e dei corruttibili. Nulla cambierà. Ma questo è una resa alla connivenza, un’autoconsegna all’omertà. Lo dimostrano ad esempio anche le 1.600 associazioni aderenti a “Libera” esistenti in Italia ed una oggi anche in Svizzera, e la loro decisione di riservare il 21 marzo come giornata della memoria dei sin ora 900 assassinati dalle varie mafie. Come pure la prospettiva di costruire “Ponti della memoria e luoghi di impegno”. Siamo in troppi ad andare in giro con le mani pulite solo perché le teniamo in tasca. Spargere anche qualche piccolo seme di speranza forse sarebbe la strada giusta per migliorare, sia pure nel poco, la nostra difficile realtà attuale nell’ambito Mafia e Antimafia. Con gli auguri di una felice primavera.

Autore:
Albino Michelin
18.03.2016

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