sabato 8 agosto 2015

IL BISOGNO DI EROI QUOTIDIANI

Eroi che non saranno mai posti sugli altari, né inseriti nei calendari, né sepolti nel pantheon o nel famedio, né saranno dedicate in loro onore vie, strade, né eretti monumenti. Eppure di loro specialmente oggi il mondo ha avuto e avrà sempre bisogno. Quando parlavano di eroi i greci li ponevano in una scala discendente. Prima gli dei, quindi gli eroi, alla fine gli uomini comuni. Venivano celebrati o per la loro appartenenza sociale, o per la rappresentanza nei mestieri e professioni, nella divinazione e nella medicina, o perché avevano fondato citta', o perché capostipiti di famiglie illustri. Rappresentavano anzitutto la distanza esistente fra di loro e la massa comune spesso amorfa e distratta. Ecco perché B. Brecht ebbe a dire: "sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi e di miti". Ma rappresentavano anche lo stimolo, l’impulso, la carica morale affinché questo benedetto popolo facesse pure un salto di qualità dal grigiore in cui spesso si lascia adagiare. Non citiamo troppi esempi perché sono innumerevoli. Fu necessario il rogo di Giordano Bruno nella storia della Roma papale cinquecentesca per dare il via ad una rivoluzione mentale. Nel Risorgimento italiano nella prima metà del 1800 i martiri del Belfiore, i Fratelli Bandiera, Carlo Pisacane, Mazzini e Garibaldi, anche se non morirono, comunque ebbero molto a soffrire per raggiungere lo scopo di un'Italia libera e indipendente. La mediocrità morale del conformismo di massa viene riscattata dalla dedizioni di questi pochi che giustamente noi chiamiamo eroi. Vale la pena però non dimenticare gli eroi quotidiani, discreti, umili, nascosti che anche oggi arrischiano e spesso danno la loro vita per una giusta causa o per una solidarietà non contemplata da nessun codice e da nessun vangelo. Piace citare solo qualche caso fra i tanti avvenuti nel 2013, I ‘anno appena trascorso. Tralasciamo il noto Mandela, deceduto il 5 dicembre di cui tutti conosciamo il prodigarsi instancabile contro l'apartheid in favore dell'interazione delle razze. ln maggio: nel bergamasco un auto sbatte contro un albero, prende fuoco. Tutti si fermano a guardare fuoco e fiamme come in un cinema. Passano per caso due motociclisti. Saltano dalla moto, estraggono due corpi quasi esanimi. Salvi. ll giorno dopo il padre ebbe a dire che se non fosse stato per l'eroismo di quei due motociclisti si sarebbero celebrati due funerali. Grazie a Nicola 18 anni, a Giacomo di 20. Luglio: a Palinuro, spiaggia nel Salernitano, due bagnanti sono al largo in difficoltà. Giuseppe Paladino lascia la bambina di 8 anni e la moglie incinta, si tuffa, riesce a salvarli, ma lui affonda annegato. Inizio agosto: Autostrada Bari-Napoli. Una corriera di ritorno da P. Pio sbanda, 38 morti. ll medico Maurizio Abbenante non è di turno, accorre, estrae una donna rimasta intrappolata. La tranquillizza per alcune ore. Quando crede di averla salvata se l'è sentita morire tra le braccia. Ferragosto: spiaggia di Morghello Pachino (Siracusa), una nave che trasporta immigrati si trova in difficoltà. I turisti, siciliani o meno, non si mettono a gridare secondo la ben educata morale leghista “sparate sulla carretta ... tornatevene a casa vostra". Si è formata una lunga catena umana, portate a riva circa 160 persone, fra cui 50 bambini. Settembre: la dott.ssa Eleonora Cantamessa sta tornando dall'ospedale dopo 12 ore di lavoro. Sul marciapiedi un uomo riverso a terra colpito da due rissosi. Si fa largo per assisterlo, ma i due rivali la investono con l'auto e la uccidono. Dicembre: sull'autostrada Venezia-Milano. Una bambina riversa in mezzo alla strada, con freddezza il guidatore pone l'enorme Tir di traverso, un gigante in grado di difendere una bambina. Polizia e automobilisti hanno cercato di ringraziarlo, ma lui se n'era partito proseguendo per il suo viaggio. Si chiamava Jon Purice, camionista rumeno. Infine 1 gennaio 2014: a Vicenza una jeep guidata da una donna di 37 anni si immerge nel fiume Bacchiglione. Sta affogando. Un tizio senza togliersi giubbotto si getta alla disperata, riesce ad aprire cofano e sfondare il vetro. Porta in salvo la malcapitata, estraendo anche la bambina di 4 anni. Non chiamatelo eroe: si chiama Sedric Dori, anni 24, residente nel campo ron della citta', cioè professione nomade, rimasto una giornata a rischio presso il Pronto Soccorso. Un apolide? Un musulmano, un senza religione, un samaritano, un ateo? Dio non è solo cattolico, solo italiano, è tutto in tutti. Di Sedric " Ron" e dei sopra elencati e di tanti altri eroi anonimi i talkshow non parlano mai. Preferiscono sempre citare e abbaiare contro" il pirata marocchino”. Alla' preghiera del "Padre Nostro" ci sia lecita anche una versione ed una interpretazione moderna. "Dacci oggi il nostro pane, cioè il nostro eroe quotidiano." Si, perché dell'eroe quotidiano abbiamo bisogno come del pane.

Autore:
Albino Michelin
29.11.2014

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