sabato 8 agosto 2015

LE GUERRE SI FANNO... PER VENDERE ARMI.

 L’affermazione risale a sabato 7 settembre 2013 in occasione della giornata del digiuno contro la guerra in Siria nello specifico, ma in pratica contro ogni tipo di guerra. L’affermazione completa suona:” Le guerre non si fanno per motivi di carattere   morale, ma per vendere armi. ” Il messaggio è bruciante, tant’è vero che stampa e TV diedero un’informazione en passsant.
Le spese militari per la costruzione di armi nel mondo nel 2013 ammontarono a 1,750 miliardi di dollari, di cui l’8% verso il Medioriente. Si dirà che i grandi esportatori sono USA, Russia e Co., ma si preferisce ignorare che verso la Siria al primo posto per il rifornimento di armi è proprio l’Italia. Nonostante l’articolo 11 della Costituzione che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di violenza e di risoluzione alle controversie internazionali”.  Strano abbinamento, mentre si organizzano preghiere e digiuni nel contempo si sovvenzionano le guerre. Si piange perché da noi mancano i soldi per arrivare a fine mese.  Però i finanziamenti di oltre cento caccia bombardieri F-35 a 90 milioni di euro ciascuno per l’ammontare di 17 miliardi sono stati stanziati dal nostro parlamento senza battere ciglio. La penultima volta il 23.12.2011 con la sollecitazione del nostro ministro della Cooperazione internazionale A. Riccardi, fondatore della comunità cattolica di S. Egidio. L’ultima volta nell’estate scorsa con la promozione del neo ministro della difesa M. Mauro, esponente di punta di “Comunione e Liberazione”, movimento cattolico di fedelissimi d’avanguardia, che secondo le dichiarazioni recenti del 19.11.13, da parte del suo ufficio stampa” non persegue come scopo la politica del successo e del potere, ma l’educazione cristiana per affrontare le urgenze con responsabilità in vista del bene comune”. Parole splendide! Ma la coerenza zoppica. In effetti i due ministri, in modo particolare il secondo, si sono prodigati in una santa crociata contro l’aborto inducendo i medici, specie della Lombardia all’obbiezione di coscienza: rifiutare il loro intervento, qualora ne venissero richiesti. D’accordo che la vita è sacra fin dal concepimento però non va dimenticato che in Italia negli ultimi 30 anni gli aborti sono diminuiti del 40%. E l’aborto è una eliminazione del singolo.
Le armi invece sono aumentate in forma esponenziale e fanno stragi di innocenti innumerevoli e con brutalità. Perché questi ministri non hanno fatto un gesto di coerenza, l’obbiezione di coscienza rinunciando al loro mandato? Come non detto: in una trasmissione TV il ministro Mauro sostenne addirittura la pace armata, cioè se vuoi la pace la devi armare. Si spera sia stato un lapsus. Però un fondo di ipocrisia è evidente. Che senso ha per esempio fornire armi alla Nigeria, causare stragi di vite umane e poi inviarci missionari, suore, medici, assistenti sociali per seppellire i morti o medicare le ferite dei pochi superstiti? È noto come in questo periodo di crisi molte fabbriche chiudono i battenti e gli operai restano sul lastrico. Ma da quando il 3.6.2003 è stata abolita la legge 185, legalizzando il commercio d’armi, si sono gonfiati i portafogli degli industriali bellici. Cioè le ditte costruttrici di armi, non sono affatto in crisi. Il produttore Beretta di Gardone Val Trompia nel bresciano che spedisce le sue armi, (definite leggere ma non sono pistole di plastica per spruzzare acqua) in tutto il mondo, ha un futuro garantito. Indubbiamente non c’è da augurarsi che i suoi dipendenti vengano messi sulla strada, ma un serio progetto per riconvertire le fabbriche d’armi in altri tipi di produzione sarebbe urgente. E intanto imporre una forte tassa sul commercio delle armi per finanziare la lotta contro la fame nel mondo. Nella speranza che cessino o almeno diminuiscano le nostre forniture alla Spagna, Francia, Cekia, Sudamerica, Kuweit, Arabia, Malesia e verso gli “stati canaglia”.
Caro Papa Francesco, evangelico il tuo messaggio. Ma forse mandato al vento. Perché hai a che fare con dei cristiani che si dicono tali e persino costruttori di pace, mentre sarebbe meglio lo fossero senza dirlo.

Autore:
Albino Michelin
18.12.2013
                             

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