mercoledì 12 agosto 2015

QUALCHE INTERROGATIVO SUI DUE PAPI SANTI RONCALLI E WOJTYLA

La domenica 27 aprile in occasione della canonizzazione dei due santi Roma ha conosciuto una giornata storica, oltre un milione di partecipanti, una cerimonia cattolica fastosa e spettacolare. Impegnando la sua infallibilità pontificia il Papa li ha dichiarato santi, cioè degni di culto universale e assunti fra le schiere del paradiso. Senza turbare le convinzioni di molti cattolici, non vanno tuttavia sottovalutate le osservazioni di altri, senza volerne quantificare o qualificare le componenti. In effetti si è letto e seguito in TV motivazioni di credenti rimasti indifferenti all’evento. Che ad esempio le persone buone non hanno bisogno della certificazione di qualità. Nel Vangelo Gesù da’ atto ai giusti di averlo sfamato e aiutato in altre necessità. Non hanno calcolato ogni opera buona per sentirsi vicini al cielo, ma compiuto gesti di affinità e condivisione alla fratellanza umana, perché bisognosa. Nella canonizzazione vi sarebbe una procedura imbarazzante in cerca di miracoli che svaluta il vero miracolo di una vita spesa per gli altri. Presente questo spesso fra la gente comune, e non sempre fra gli addetti delle istituzioni alte. Per non parlare dei santi indegni canonizzati dopo di aver causato morti e sofferenze nelle inquisizioni. Fra gli altri il caso di San Roberto Bellarmino gesuita che nel 1600 mandò al rogo Giordano Bruno, frate domenicano. Per di più emergono degli interrogativi negli stessi processi di canonizzazione. Si passerebbe da un eccesso di burocrazia pignola ad una semplificazione sommaria, come certe beatificazioni di massa dei circa 500 beati spagnoli, avvenute qualche anno fa. Dalla condizione indiscutibile di un miracolo per il beato, di due per un santo ad altre santificazioni effettuate senza miracolo alcuno. Si richiederebbe l’esercizio eroico delle virtù, fede speranza carità, ma poi si fanno indulti su qualche miseria umana immancabile pure nei santi. Certo i silenzi di papa Wojtyla sui pedofili e la quasi santificazione di Marcel  Marcial, fondatore dei legionari di Cristo, ancor prima delle morte, se depone in favore del rispetto all’onore della chiesa istituzione, un po’ meno lo depone in favore delle persone abusate. Osservazione non offensiva o anticlericale, ma legittima. Discutibile sarebbe pure il fenomeno del furore o consenso popolare “santo subito”! Allorché nell’autunno 2013 venne fatta un’intervista al campione calcistico Maradona egli si giustificò di avere evaso oltre 30 milioni al fisco, anzi sembrò vantarsene con il gesto dell’ombrello. Fu un applauso scrosciante, il popolo italiano lo celebrò come un eroe e poco mancò gli gridasse: “santo subito”! Come poi in genere suscita problema la condizione dei miracoli per diventare santi. Come se Dio dovesse stare a bacchetta secondo le pretese dei devoti. Sa di magia. E perché i favori a lui si, all’altro no? E a questo proposito escono anche delle obbiezioni singolari. Ai due papi sarebbero stati riconosciuti tre miracoli: due a Wojtyla, uno a Roncalli. Tutti e tre ricevuti da donne. Mora Diaz costaricana, Suor Maria Simon francese con il Parkinson, Suor Caterina Capitani italiana. Sono le donne preferite dal Signore? Fatti inspiegabili sono sempre avvenuti nella storia e al di fuori anche delle religioni. Si ricordino i prodigi ad Epidauro in Grecia quattro secoli prima di Cristo, dove avvenivano persino risurrezioni dai morti ad opera di Asclepiade. Oppure fino a qualche anno fa in Riva al Gange in India ad opera di Sai Saba. Paralitici che gettavano in aria le loro stampelle e si mettevano a camminare. In quanto poi alle donne, un’opinione dalla psichiatria potrebbe aiutarci a risolvere qualche dilemma. In effetti il teologo J. Lang (di Wettingen-CH) rappresentante   di questo settore scientifico, che pure assistette ad una guarigione inspiegabile e senza medicine di una sua paziente malata grave e religiosamente indifferente, sostiene che la psiche della donna è emozionalmente più ricca e variata di quella dell’uomo. E che la forza della mente e dello spirito, anche se non sempre identificata con la fede cattolica, può compiere prodigi. Cose che aveva già anticipato Gesù nel Vangelo. Mentre dunque una parte del mondo cattolico esalta e giustamente i prodigi di alcuni, un’altra parte pone la santità al di fuori dagli incensi e dal consenso popolare: in ogni gesto del quotidiano. E qui i santi sono innumerevoli.

Autore:
Albino Michelin
07-05-2014

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