sabato 15 agosto 2015

SULLA FAMIGLIA: 5 CARDINALI IN APERTO DISSENSO CON PAPA FRANCESCO

Questa volta la reazione nei confronti di Papa Francesco non viene dagli atei, anticlericali, o islamici dell’Isis ma dallo staff dei suoi stessi collaboratori, in aperto disaccordo con lo stile di chiesa da lui instaurato. Si tratta di 5 cardinali che hanno qualche giorno fa pubblicato un libro su “Permanere nella verità di Cristo”. Ovviamente con a capo G. Müller, prefetto della Congregazione della Fede e successore di Ratzinger, due italiani C. Caffara di Bologna, V. De Paolis professore emerito di diritto ecclesiastico nelle università pontificie. Certo non solo soli ma appoggiati da una buona aliquota di sostenitori, come i cardinali T. Bertone ex segretario di Stato, A. Scola di Milano, A. Amato prefetto della Congregazione dei santi. Da aggiungere la maggioranza dei vescovi italiani, clero e praticanti tradizionalisti, ancorché questi raggiungano un numero limitato nella mappa del cattolicesimo. Prelati scelti a suo tempo da Ratzinger, cresciuti nella chiesa autoreferenziale di Wojtyla al limite della repressione. Il libro rappresenta una sconfessione di Papa Francesco nelle sue aperture per quanto riguarda la legislazione ecclesiastica sul matrimonio e comunione ai divorziati. Basta ricordare le sue frequenti osservazioni: ”bisogna incoraggiare e non condannare quanti esperimentano il fallimento di un matrimonio”. Il testo dei cinque e loro sostenitori al contrario   sostiene che in nessuna parte dei Vangeli Gesù ammette tutto ciò, nessuna eccezione. In secondo luogo che il divorzio e secondo matrimonio di un divorziato non è un peccato soltanto, singolo, ma uno stato continuo di peccato, perciò imperdonabile, né confessione, né comunione. Non è qui il caso finire in dibattiti di lana caprina, ma una risposta sia concessa. Il Vangelo di Matteo(5,31-32) ammette un secondo matrimonio in caso di “porneia”, espressione originale del testo greco che gli interpreti attuali traducono con” mancanza di valori di fondo”. Non dimenticando poi il brano di Paolo (1° Cor.7,15) in cui l’autore si assume la responsabilità di consigliare in determinati casi la separazione dopo la quale non esclude espressamente il passaggio a seconde nozze. In quanto poi allo stato di peccato va fatta una dovuta distinzione. Vi è uno stato positivamente scelto (vedi camorra, mafia, corruzione…) ed uno stato passivo in cui si è incappati, senza volerlo, ma per circostanze di incuria nei confronti dell’amore stesso. Ma come si è arrivati a questo duello teologico? Tutto ha avuto inizio nell’autunno del 2013 allorché Papa Francesco attraverso apposita commissione fece passare all’internet un questionario di 29 domande concernente la famiglia. Non tanto con lo scopo di fare un esame di catechismo alla sua gente…ma per averne delle opinioni. In pratica sondaggio d’ambiente, indirizzato a tutti gli utenti della tecnologia on line. Su matrimonio, natura umana, coppie di fatto, divorzi, convivenze, contraccezione, coppie omosessuali. Il tutto in vista di preparare un sinodo sulla famiglia, con data di apertura 5 ottobre 2014. Invitati 253 fra vescovi, preti, fedeli di alto rango, e anche 26 donne. Dopo di che un secondo sinodo nell’anno seguente, con successiva ridiscussione dei risultati fra tutte le comunità. Tra i sostenitori di questa inchiesta capillare vanno citati i cardinali P.Parolin, segretario di Stato vaticano, Kasper, Ravasi, Bassetti, Paglia. Da notare che mentre i vescovi della Svizzera e d’Europa hanno fatto pubblicare il questionario anche sui bollettini parrocchiali ed invitato tutti ad aprirsi l’internet, i vescovi italiani hanno in genere silenziato l’operazione per il solito motivo che la gente è ignorante e non deve affrontare certa problematica del genere: importante per il cattolico è obbedire. Per cui si è formato in questi due anni un vero braccio di ferro all’interno della chiesa fra prelati conservatori e prelati innovatori. Questi camminano nella scia del defunto Card. Martini “è ora di farla finita con la sessuofobia. Urge permettere alle persone ferite di guarire e riconciliarsi. In nessuna parte della Bibbia è scritto di peccati imperdonabili se non quelli contro lo Spirito Santo, riferiti a chi nega l’evidenza della verità”. Papa Francesco da sempre sostiene che Gesù è venuto non per i sani ma per i malati. E soprattutto ripete il suo leitmotiv “misericordia voglio e non sacrificio”. Ma l’espressione misericordia agli autori del libro suona male. Recentemente Bergoglio ai nuovi vescovi ha esortato a non essere custodi di un fortino blindato, a non sprecare energie per contrapposizioni e scontri. Vi sono ben altri problemi importanti per cui spendersi come quello della povertà di cui soffrono le famiglie nel mondo e che nello specifico impedisce in Europa sopratutto la costituzione delle giovani famiglie. Papa Francesco è tranquillo anche se non ignora l’opposizione crescente dentro il Vaticano e nei suoi confronti. La sua chiesa non deve essere una milizia di vigili del fuoco od un clan di buttafuori. Di qui la sua strategia di creare un clima di libero dibattito su tutto il ventaglio di problemi (di cui matrimonio e divorzio sono un aspetto fra gli altri) non tanto per portare la gente in chiesa, ma per portare la chiesa fra la gente in modo dialogico ed accogliente.

Autore:
Albino Michelin
17.09.2014

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