giovedì 17 settembre 2015

IL NUOVO VESCOVO DI COIRA-ZURIGO NELLE MANI DELLO SPIRITO SANTO

Non è una espressione irriverente, né provocatoria, ma una possibile tentazione di rilassamento e di appagamento dopo la destituzione dalla diocesi di Coira del Vescovo W. Haas, causata da una gestione pastorale autoritaria, verticistica, priva di dialogo costruttivo. Né vale la pena ritornarci sopra, acqua passata non macina più ... Tutti i coinvolti nella vicenda tirano ora un sospiro di sollievo, magari un po' egoista ed incurante della nuova destinazione nell'orticello del Liechtenstein, elevato ad hoc agli onori di arcivescovado, con un implicito messaggio ai cattolici di quel territorio: "mors tua, vita mea". Dunque cattolici zurighesi meno stressati e più distesi, convinti in ogni caso che peggio di prima non potrà più andare e che tutto sarà nelle mani dello Spirito Santo. Orbene che lo Spirito di Dio accompagni la comunità dei credenti, sia quelli che stanno in alto come quelli che vivono alla base, nessuno ne dubita. La realtà però è che tale Spirito passa e agisce attraverso la testa della gente. Al limite anche il Vescovo Haas era stato scelto e possedeva la pienezza dello Spirito Santo: allora come mai tutto (o tanto) è andato a rotoli, come mai tanto strazio? La conclusione sta in una espressione di Gesù. "Siate sempre vigilanti..." che per l'uomo della strada potrebbe tradursi in "boia chi molla!" o in una parafrasi del nostro inno patriottico: "Fratelli di Coira-Zurigo, la nostra diocesi s'è desta! "Lo Spirito Santo bisogna anche saperselo meritare non solo con la preghiera, ma anche con l'azione. Discorso un po' inusitato per i nostri cattolici italiani, abituati come sono "all'obbedienza" di chiesa e alla delega alle autorità romane, mentre domestico fra i cattolici svizzeri più formati ad una corresponsabilità di chiesa. In base a questi principi nel territorio della Missione cattolica italiana di Affoltern a. A. si sono organizzate cinque serate nei cinque diversi gruppi di paese affrontando l'argomento, con l'esigenza di stendere un documento unitario da inviare al Nunzio vaticano di Berna Mons. O. Quilici e per conoscenza, ovviamente alla stampa di emigrazione. Ecco il testo steso con il Consiglio Pastorale:
 “La Missione cattolica italiana di Affoltem (Zurigo) pure essa porzione del popolo di Dio corresponsabile nella scelta del proprio Vescovo, in occasione della sua assemblea annuale a votazione unanime si permette di esprimere alcuni desideri circa le sensibilità pastorali alle quali il successore di Mons. W. Haas è gentilmente invitato a porre attenzione.
1) Operatore di pace e capacità di mediazione fra le troppe divisioni emerse nell'ultimo periodo in seno alla nostra diocesi e alle nostre parrocchie
2) Sensibilità ecumenica fra cattolici ed altre confessioni religiose per l'avvento di un unico ovile sotto un solo pastore, Gesù Signore.
3) Promozione del laicato per un servizio pastorale di emergenza e quale diritto-dovere proveniente dallo stesso battesimo e dal sacerdozio universale dei fedeli.
4) Promozione della donna nei vari ministeri ecclesiali e negli incarichi pastorali.
5) Verso la famiglia e soprattutto verso i divorziati una normativa ecclesiastica meno punitiva e discriminatoria.
6) Impegno per la fondazione e l'affermazione di una Conferenza Episcopale Svizzera con diritto di autodeterminazione in tutte quelle iniziative concernenti la chiesa locale che non ledano i fondamenti essenziali della cattolicità chiaramente espressi dal suo Fondatore.
7) Collaborazione con le minoranze etniche e straniere, che in alta percentuale compongono la comunità diocesana indigena per una integrazione reciproca im modo particolare a favore delle nuove generazioni.
La ringraziamo per l'attenzione che potrà dare che ai nostri desideri e inviamo i più distinti saluti.”

Autore:
Albino Michelin
11.02.1998

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