sabato 5 settembre 2015

ITALIANI DEL NORD E ITALIANI DEL SUD

Che il mondo sia sempre stato in movimento attraverso migrazioni interne ed esterne ai singoli popoli è un dato di fatto che tutti conosciamo. In poco più di un secolo l'Italia ha avuto 27 milioni di emigrati, di cui 12 milioni costituiscono fuori della nostra Patria un'altra Italia. Attualmente all'estero vivono più di 5 milioni di cittadini italiani con passaporto italiano. L'Europa nonostante la crisi economica ospita oggi oltre 14 milioni di emigrati di varie nazionalità. Gli immigrati negli USA salgono a 20 milioni, di cui 6 milioni illegali, in prevalenza messicani. Circa 40 milioni di Brasiliani sono in stato di mobilità. I profughi recensiti dall'Onu nel mondo oltrepassano i 15 milioni. Altro fenomeno di massa oggi: l'emigrazione interna dal Sud al Nord Italia. Solo nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova si sono insediati più di 4 milioni di meridionali. Oltre 700.000 immigrati di colore e del terzo mondo sono arrivati in Italia, vivono in stato di clandestinità, esercitano professioni che nessuno di noi accetta più di fare. Qualcosa di nuovo è costituito da tutto un movimento di accettazione reciproca, di antirazzismo, di accoglienza: movimento che viene portato avanti da tempo da gruppi sociali, culturali, religiosi con una certa sensibilità umanitaria. Ma purtroppo ci si accorge che è più facile accettare gli stranieri di altre nazioni, o convivere con gente del Terzo mondo, che andare d'accordo a casa nostra fra italiani del Nord e italiani del Sud, come si dice volgarmente, fra terroni e polentoni. Tutti siamo informati di episodi di intolleranza che avvengono nelle grosse città del Nord, ma che episodi di tal genere si verificassero ultimamente anche nel Veneto, così clericale, così DC, così bianco e bigotto, nessuno se lo immaginava. Eppure è capitato, ed è un sintomo di una situazione allarmante. Gli emigrati veneti nell'ultimo secolo si aggirano sugli 11 milioni ed oltre. Gli attuali emigrati dal Sud o di colore nel Veneto sono 22.893. Anche i numerosi veneti che nei passati decenni sono stati accolti e tollerati nelle varie nazioni del mondo dovrebbero avere imparato a loro volta a tollerare nel loro ambiente questa gente in cerca di sopravvivenza. Invece pare di no. Poco tempo fa, tre anni or sono, ho trovato che circolava nel trentino questa preghiera all'italiana: «O Gesù dagli occhi buoni fa morire tutti i terroni / O Gesù dagli occhi belli fa sparire solo quelli/ O mio caro buon Gesù fa che non ne nascano più. / Fa sparire questa razza che quassù da noi si piazza. / Con la tua gloria falli fuori dalla storia. / Fai che mia figlia non sia un Ciccio che se la piglia. / Che siano brutti come mostri, ma che siano solo dei nostri». No comment. Da tempo sono affissi nei muri del Veneto manifesti giganti tipo «Veneto libero», «Alt all'invio dei mafiosi del Sud nel Veneto.» Questo clima ha creato nelle ultime elezioni anche un partito: «La Liga Veneta.» con due deputati al Parlamento. Finché si difende la propria autonomia e identità regionale, nulla da eccepire. Ma quando tutto questo è causa e conseguenza ad un tempo, di xenofobia e razzismo, allora la situazione diventa intollerabile. Nel "Gazzettino di Venezia", dopo Natale 1983, è apparso un articolo forse del solito delirante, sembrava una donna, e poi è stato identificato con un gruppo anonimo in cui si leggeva: «Il sangue donato dai terroni contamina la razza veneta … i meridionali sono di razza inferiore bastarda, incivile “... Si esortava a non affittare case, a non vendere latte e pane ai terroni ... ecc. Ci si domanda perché la Procura di Venezia non persegue penalmente questa istigazione all'odio razziale? E le lettere ai giornali che chiedano ai meridionali il passaporto per entrare nel Veneto? E' chiaro che per reazione doveva nascere nel Veneto anche la Lega del Sud, come di fatto è sorta. I suoi fautori meridionali sostengono di aver occupato nel Veneto i posti che i veneti rifiutavano, e intendono d'ora in poi occupare i posti chiave della politica e dell'amministrazione. Reazione forse eccessiva, ma pienamente comprensibile. È questo del Veneto solo un episodio, ma vale la pena opporvisi subito sul nascere. Non fa onore agli italiani del Nord e del Sud, che a milioni in questo secolo nei vari Paesi del mondo, hanno saputo collaborare e portare alto il nome dell'Italia. E d'altra parte come pretendere anche qui da noi giustizia fra Italiani e Svizzeri, se a casa nostra, rifiutiamo di convivere e di collaborare fra settentrionali e meridionali?

Autore:
Albino Michelin
28.01.1984

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