domenica 6 settembre 2015

REAGAN-GORBACIOV: PICCOLO PASSO PER UN LUNGO VIAGGIO

L'incontro Reagan-Gorbaciov a Ginevra il 20-21 novembre 1985, diciamolo subito, ha rappresentato per tutti i popoli della terra uno spiraglio di speranza. Nessuno si aspettava delle grandi conversioni da parte delle due superpotenze, ma nessuno nemmeno ipotizzava un clima di buona volontà. Una cosa è certa che una guerra nucleare non ci sarà nei prossimi anni, e speriamo non ci sia più del tutto nemmeno in futuro. Indubbiamente stampa e TV hanno sottolineato alcuni aspetti periferici dell'incontro a mio avviso, eccessivamente pessimistico. Politica da caminetto, diplomazia del sorriso e dell'abbraccio, show delle prime donne Nancy e Raisa, festival dei dolcini e pasticcini, l'idillio del salotto, ecc. Altri non hanno mancato di prevedere a questo incontro la fine degli altri 12 precedenti, avvenuti fra Usa-Urss dal 1945 in poi, iniziati da Truman e Stalin a Potsdam. E che anche nel 1955 fra Eisenhower-Bulganin proprio a Ginevra ha avuto luogo un incontro finito poi in una bolla di sapone. Quindi sarebbe inutile parlare di uno "Spirito di Ginevra" o di camminare nello spirito di Ginevra.
Certamente non è tutto oro quello che luccica, e quindi ovvio che i due super­grandi avevano i loro interessi personali per l'incontro al vertice. Reagan forse non vorrà passare alla storia come presidente guerrafondaio, e Gorbaciov forse vorrà diffondere la sua immagine anche all'estero e cercare una legittimazione internazionale per consolidare il suo potere all'interno dell'Unione Sovietica e una ripresa del comunismo all'esterno. Chiaro che non saranno modelli di altruismo, e quindi bisogna ragionare con necessario distacco. Però essi stessi hanno recepito che il mondo non è più quello della Ginevra di 30 anni fa, il mondo non è più loro, e per questo, al di là dei calcoli diplomatici e della scelta o conservazione di una propria immagine, abbiamo capito che niente è cambiato e tutto è cambiato. Niente è cambiato: non si poteva pretendere che di punto in bianco abolissero la militarizzazione dello spazio, gli armamenti, il muro di Berlino, ecc. I veleni sedimentati in decenni non si smaltiscono in un giorno. Però tutto è anche cambiato: il clima, il dialogo fra i due, le premesse per il futuro, e soprattutto la buona volontà. Questa è la nuova dimensione, questo è lo "Spirito di Ginevra 1985". E' il tono che fa la musica. Bisogna insomma escludere che Reagan, il più antisovietico degli americani, abbia incontrato Gorbaciov, il leader più giovane e carismatico delle nuove generazioni bolsceviche e viceversa solo per un pezzo di teatro, o per la psicosi del protagonismo. Sarebbe buffonata imperdonabile. E il mondo questa volta questo l'ha notato. Da ambo le parti è mancato il linguaggio delle diatribe e delle recriminazioni, delle colpevolizzazioni unilaterali. Le divergenze profonde rimangono, ma non manca la volontà espressa di affrontarle. Quindi non ci sembra la tattica della tregua, quanto le premesse per una svolta. L'aver emesso un comunicato congiunto e averlo insieme divulgato alla Mondovisione, significa esplicitamente un impegno di entrambi di fronte al mondo.
Ecco i punti programmatici: Riconoscimento e rispetto dei reciproci sistemi e intensificazione delle relazioni. Per questo Gorbaciov andrà in America nell'86 e Reagan in Russia nell'87. Una guerra nucleare non può essere vinta da nessuno, quindi inutile combatterla. Impegno a prevenire la corsa agli armamenti e alle armi chimiche. Contribuire alla protezione dell'ambiente. Scambi e contatti nel settore scientifico, sanitario, sportivo. Utilizzazione dell'energia nucleare per scopi PACIFICI.
Nancy e Raisa hanno posato la prima pietra al Museo della Croce Rossa a Ginevra il 20 novembre, il 23 Usa-Urss, dopo aver boicottato le reciproche Olimpiadi '80 a Mosca e '84 a Los Angeles, si sono incontrate in una partita di pallavolo a Tokio. Nell'88 speriamo vederle unite alle Olimpiadi di Seul. Camminare nello spirito di Ginevra, alla fine forse verrà anche il disarmo e la migliore intesa.
Ma i grandi viaggi, lo dice un proverbio cinese, incominciano tutti da un piccolo passo.

Autore:
Albino Michelin
30.11.1985

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