sabato 5 settembre 2015

SONO SVIZZERA O ITALIANA?

Ritento valga la pena qui ospitare un articolo personale e significativo di una adolescente di 14 anni, Stefania Ortelli, in quanto rivela lo stato d’animo dei giovani nati all’estero.
” Era il giorno 27 aprile 1968 quando sono nata. Quando mi trovo in Italia e dico che sono nata in Svizzera mi guardano un po' male e dicono: «Ma allora sei una svizzerina». Quelle persone non possono immaginare come mi fa male a sentirmi dire che sono svizzera. Perché io mi sento italiana di puro sangue, anche se mia madre mi ha messo alla luce in Svizzera. Posso immaginare che quelle persone non sanno cosa vuol dire ritornare nella propria patria e sentirsi anche lì come un'estranea. Certe volte, se devo proprio essere sincera, anche se mi fa un po' male a pensare così, mi sento più a casa in Svizzera che in Italia. Forse si può credere che sono diventata come gli svizzeri e che non voglio più ritornare in Italia, ma questo non è proprio vero. Proprio non è vero per niente, perché io all'Italia ci tengo molto e vorrei tornare molto volentieri nella mia cara patria. Solo che... Sì che c'è anche un "ma". Questo "ma" è proprio quello che ho spiegato finora. Certe volte mi viene anche da piangere a pensare che dappertutto, dovunque vada, sono un’estranea.
In Italia sono la svizzera e qui... Cosa sono qui? Una "Tschingali "? Quando ero ancora bambina e una mia compagna svizzera mi diceva che sono una "Tschingali ", mi difendevo con mani e piedi. Ma ora non mi dice più nessuno quella parolaccia che appena la sento mi vengono i brividi. Mi sono accorta che i miei amici svizzeri mi guardano come una di loro e mi rispettano. E poi al giorno d'oggi non ci si fa più caso se sei italiana, svizzera o anche spagnola, basta che la pensi come tutti i giovani d'oggi. Conosco anche tanti svizzeri che preferirebbero essere italiani che non possono vedere certi della loro razza. Così la penso io che sono giovane. Ma come la pensano i nostri genitori o anche i nostri nonni che si trovano qui in Svizzera? La maggior parte    dei nostri genitori è venuta qui in Svizzera quando erano giovani, perché in Italia mancava abbastanza lavoro per tutti quanti dopo la guerra. Allora i più giovani vennero qui all'estero, per lasciare i posti di lavoro in Italia ai più anziani e perché qui si guadagna anche di più che in Italia. Allora nessuno pensava ad altro che ai quattrini e la fame che avevano patito. Ognuno è venuto qui con la speranza di guadagnare dei soldi e poi tornare nella propria patria e vivere discretamente.
Poi siamo nati noi e così, forse perché ancora non avevano raggiunto lo scopo che si erano messi in testa, pensarono di farci fare un paio di anni di scuola qui in Svizzera e poi, quando la loro casa che avevano in mente di fare da tanti anni (e questo sarebbe il motivo perché in Italia non ci tornavano), sarebbe stata finita, pensavano di avere un posto in Italia e andarci ad abitare. Ma in Italia se ne approfittano di noi emigrati e se ne fregano .... Così passa un anno, due, tre e quattro e tu sei ancora qui con la speranza di tornare. Poi, ogni volta che torni in Italia, non vorresti più tornare in Svizzera. Vedi piangere i tuoi nonni. Vedi le lacrime a "certe" persone che non pensavi capaci di piangere .... E poi ti mettono in un treno, un ultimo sguardo ai tuoi cari... e poi non li vedi più. Sì, non li vedi più fino alle prossime vacanze.... Arrivi a casa triste.... Non ce la fai più, eppure devi starci ... devi ... Così passa di nuovo un anno e piano piano ti abitui al solito ritmo di vita della Svizzera e alle usanze .... Ti abitui senza che lo vuoi ... E' una cosa che ti trascina fino alle prossime vacanze.... Cerchi di tenerti in contatto con i tuoi amici e parenti in Italia, ma vedi che le lettere diminuiscono con il tempo. E anche tu ti dimentichi un po' .... Ma la speranza di tornare non ti lascia in pace ....
E forse una volta, forse se avrai fortuna ritornerai lì dove pensi che è la tua patria... e piangerai. ... sì, piangerai, perché ormai ti senti a casa tua qui, qui in questo posto che pensi di odiare.
Ma io sono svizzera o italiana?”

A cura di
Albino Michelin
02.08.85

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