lunedì 22 giugno 2015

HOENESS LEGGENDA DEL CALCIO TEDESCO

Ueli Hoeness ha evaso il fisco per 28 milioni di euro e venne condannato dal tribunale a 2 anni e sei mesi di reclusione i giornali sportivi italiani hanno sorvolato sulla faccenda, anche per non riaprire una piaga che da un trentennio a questa parte sta diventando una specie di malavita. Qualcuno l'ha girata per il solito verso "mal comune, mezzo gaudio". Hoeness è stato un grande leader del calcio tedesco, bandiera del Bayern Mocaco. Teutonico difensore della nazionale Deutschland über alles, passato pure alla storia per avere sbagliato un rigore nel 1976, errore che costò l'eliminazione della Germania dal campionato europeo. AI termine della carriera divenne manager e presidente del sodalizio bavarese, ottenendo collaborazione dai maggiori capi dell'industria nazionale, come Telekom, Adidas, Volkswagen. ln un mondo del genere si lasciò corrompere dalla sacra fame dell'oro e ne divenne vittima. Nel giro di qualche settimana la sentenza diverrà definitiva e il condannato Ueli varcherà i portoni di ferro dell'istituto carcerario del Landsberg, dove nel 1924 fu condannato pure Adolfo Hitler alla detenzione di 5 anni, ridotta poi ad 1 per buona condotta, prima di diventare il Führer nazista. Homeless per diversi mesi non potrà più seguire il suo Bayern nemmeno in TV, dovrà accudire alle faccende di cucina come lavapiatti, e durante il giorno anche lavorare la campagna sotto sorveglianza. Degna di attenzione è la sua dichiarazione seguita alla sentenza. "Dopo di aver parlato con la mia famiglia ho deciso di accettare da subito il verdetto della corte di Monaco. Ho avvisato i miei avvocati di non procedere con la richiesta di revisione. L'evasione fiscale è stato l'errore della mia vita, ne pago subito le conseguenze. Fa parte della mia idea di decenza di comportamento e di responsività' personale. Rinuncio ad ogni carica in seno al club per evitargli danni. Ma resterò vicino ad esso e alla sua gente in altre forme ". Come si vede c'è modo e modo di evadere. E non ci riferiamo solo alla quantità dell'evasione, ma anche al modo di affrontare e accettare la condanna pubblica sul proprio operato. Se l'errore ci rende piccoli, il suo riconoscimento ci rende grandi restituendoci dignità. Anche la Merkel ha detto la sua senza picchiare in testa alla magistratura: "Rispetto la decisione presa da Hoeness. Non commento la sentenza "Gli antichi romani avevano coniato un bel proverbio, si fa per dire: ”nessuno è tenuto a tradire se stesso". E noi italiani figli di Roma l'abbiamo imparato bene. Per noi omertà e furbizia sono l'ideale da perseguire. Nemmeno il nostro cristianesimo in versione cattolica è riuscito a risanare questo proverbio e la sua mentalità. Ancorché Gesù abbia insegnato: "sia il Vostro parlare sì sì, no no," Mentre nei paesi nordici, dove ha avuto maggiore influenza il cristianesimo versione riformata-protestante, è penetrata in maggiore profondità l'etica del rispetto e del senso civico, cioè che una menzogna se salva me stesso, spesso però tradisce e condanna altre persone. ll caso Hoeness con questo tipo di conclusione non può evitarci il confronto con l'altro contemporaneo e attuale che ci richiama al caso Berlusconi. Una vera canea permanente e infinita nei giornali, in TV, sull'internet. Dopo una serie di condanne o per frode fiscale, o per corruzione, o per baratto di voti non solo l'interessato si difende ripetendo di essere oggetto di persecuzione, contro di lui macchina del fango e tutto quanto sappiamo a memoria, ma anche molta parte della pubblica opinione si mantiene in stato di rivolta permanente contro una sentenza alla Hoeness. Si giustifica adducendo i dieci milioni di italiani a suo sostegno (che nelle ultime votazioni sono calati a sette) come se fosse il consenso popolare a fondare la morale e l'etica del comportamento sociale. Persino giornali che lanciano petizioni di firme per ricorrere ai tribunali supremi dell'ONU e delle massime magistrature mondiali per annullare una sentenza. Basterebbe soltanto che il Nostro si comportasse come Hoeness: sono stato condannato, pago, chiedo scusa, mi ritiro! Ne guadagnerebbero in dignità lui, i suoi milioni di fans, e tutti noi italiani non solo di fronte al mondo, ma soprattutto di fronte alla nostra coscienza civica e morale.

Autore:
Albino Michelin
26.03.2014

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