venerdì 5 giugno 2015

MATTEO SALVINI: UN POPULISMO DISEDUCATIVO

Patrizia Ferri di anni 61 è una signora padovana che recentemente ha ospitato nel suo appartamento prospiciente la Piazza dei Signori della città sei profughi superstiti da uno dei tanti naufragi di barconi affondati nel Mediterraneo. Gratuitamente senza esigere nessun rimborso. Male ne incolse. Tante e tali furono le critiche e le minacce dai benpensanti della città e dei devoti di S. Antonio contro i soliti criminali, sfaccendati, pidocchiosi che per ritrovare la sua pace ha dovuto liberarsene dirottandoli verso altri siti. E’ un sintomo del clima surriscaldato fatto di insulti e di rutti verbali messi in atto dall’europarlamentare Matteo Salvini. Egli è il portaparola di una scuola di villanie, prima contro i terroni del sud, oggi contro i rom, gli extracomunitari, i richiedenti asilo, gli emigrati, i profughi che scappano dai paesi della guerra e della fame, mettendoli tutti nello stesso sacco di rifiuti senza un minimo di distinzione delle origini, dei paesi di provenienza, delle necessità di sopravvivenza. Trent’anni fa il bersaglio erano i nostri” terroni”, oggi sono ogni tipo di “diversi”. Si proviene da una scuola razzista, dai cui messaggi egli non si è mai distanziato, perciò connivente. Non ci è consentito qui per rispetto del lettore elencare tutte le banalità della sua “tribù” alcune delle quali rasentano la scurrilità. “Roma ladrona la lega non perdona. Gli immigrati vestirli da leprotti e poi fare pim pum pam col fucile. Alle carrette del male sparare a vista. A quelli là prendere le impronte dei piedi per risalire ai tratti dei loro antenati. Finché il colore della pelle sarà piu’ importante del colore degli occhi sarà sempre guerra. Quegli islamici di merda e le loro pelandrane del c… li rispediamo ai loro paesi a calci in culo. Quando vedo la Kyenge non posso non pensare ad un orango. Un paese civile non puo’ far votare dei bingo bongo che fino a ieri stavano sugli alberi”. Addirittura scandaloso e ripugnante il loro linguaggio contro gli annegati nelle tragedie del mare. Dal 2000 al 2013 furono 23 mila, l’anno scorso 3.419. ”Non interessa se affondano, basta che non entrino. Se sono 900 troppo bello per essere vero. Peccato che poi tocca a noi pulire il mare”. E’ questo l’humus in cui nacque e in cui si sviluppa per opera di Salvini la mala erba razzista. Questo demagogo dovrebbe riprendere gli studi interrotti e farsi una cultura piu’ ampia ed onnicomprensiva sul fenomeno migratorio. Inutile fermare il movimento dei popoli come impossibile fermare con le mani uno tsunami. Dal primo uomo a 4 zampe, da Mosè con il popolo ebraico in cerca di terra promessa, dagli indoeuropei dell’est che invasero i territori dell’ovest, dai franconi, celti, longobardi che da noi si insediarono dopo la caduta dell’impero romano, dai lanzichenecchi del 1500 che attraversarono anche la Lombardia, da sempre gli uomini hanno emigrato. Forse anche nel DNA di Salvini ci potrebbe essere un pezzo di progenitore lanzichenecco, oggi grazie a Dio in lui bene integrato. Così sarà un domani, non solo italiani che andranno nelle Americhe, negri che moriranno nelle nostre concerie vicentine, ma uomini di ogni colore con tanti figli che si insedieranno da noi, civiltà vecchia e senza discendenti e sarà un mondo multiculturale. D’altronde noi europei li abbiamo colonizzati e depredati, forse ci costringeranno al risarcimento. Certo da uno come Salvini che iscritto all’università per 16 anni, di cui 12 fuori corso, e che invece della  laurea ha scelto la Padania,  non si puo’ pretendere cultura così lungimirante. Un aspetto insopportabile di questo europarlamentare è quello di sputare sempre sugli altri senza mai coinvolgere se stesso. Caso primo: “bisogna andare nei paesi di partenza e fermarli ad ogni costo anche con le armi”. Bene, perché lui, Borghezio, Santanche’ e Co. non fanno una commissione e non vanno in quei paesi a fermare l’esodo. Perché ad assistere quei disgraziati ci devono andare sempre i missionari, le suore, i medici, gli assistenti sociali e pagare con la loro vita? Caso secondo:” L’Europa dovrebbe dividersi le quote di assistenza e non buttare tutto sulle spalle dell’Italia”. D’accordo, ma lui, un europarlamentare che cosa ha combinato fin’ora per battere i pugni sul tavolo di fronte all’Europa e convincerla ad una maggiore equità? Nulla, a lui gli bastano i suoi 15 mila euro mensili, che escono dalle nostre tasche e chi se ne frega. Caso terzo: “A casa loro i profughi, i clandestini, gli immigrati: rubano i nostri soldi, quelli dei disoccupati e dei pensionati e di chi non arriva a fine mese”. Il mentitore non spiega ai fragili di mente e a chi ragiona con la pancia come lui che ognuno di costoro riceve 30-40 euro al giorno, che tale cifra non finisce nelle tasche degli interessati, ma in quelle delle strutture di accoglienza con i fondi europei pagati da tutti i contribuenti continentali. Così dicasi dei rom che egli vorrebbe estirpare con le ruspe, quando invece le loro quote vanno a finire nelle tasche dei suoi colleghi politici corrotti. Almeno i ”Grillini” tentano di dimezzare il loro stipendio parlamentare a favore degli indigenti, ma Salvini ha mai fatto la proposta di dimezzare lo stipendio degli onorevoli e il suo, ha mai alloggiato qualche profugo nelle sue ville come fece la signora Ferro di Padova? Il 13. 4. 2009 a Pontida sproloquiava:” terroni sottospecie animale. Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”. Fortuna volle che non tutti i meridionali mancano di giudizio critico e abboccano, come quando con faccia di tolla Salvini va al Sud a raccattare voti e a Marsala viene ripagato con grandi striscioni: ”Lega ladrona, Marsala non persona”. L’ipocrisia non ha confini, come il suo allinearsi con la chiesa sostenendo la famiglia fondata su uomo e donna, unità, indissolubile. E per accaparrarsi voti di qualche vecchierello pontifica contro gli omosessuali gridando che l’Italia non deve diventare un ricettacolo di culattoni e vomita contro l’adozione gay che vogliono un mondo alla rovescia. Dimentica che lui è divorziato da Fabrizia con un figlio Federico di 13 anni, accasatosi poi con Giulia da cui una figlia Mirta di 3 anni, ora con una nuova fiamma in Elisa Isoardi, miss Fragola 1998, con la quale potrebbe seminare un altro figlio in giro per il mondo. Coerenza: è preferibile un figlio amato ed educato da due omosessuali lesbiche o figli del ping pong che passano da un uomo padre oggi a una donna madre domani? Infine una domanda: perché tutte le TV si contendono questo populista, che cambia felpa ogni giorno, camaleontico, che sputa banalità scurrilità? Semplice, fa audience, riesce a rimbecillire la gente. Prototipo di una civiltà italiana sottoculturale a responsabilità limitata.

Autore:
Albino Michelin
31.05.2015

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