domenica 12 luglio 2015

CORRUZIONE: IN ITALIA CI É MANCATO IL PROTESTANTESIMO

Dal 1517 fino ad oggi fra i cattolici italiani e i protestanti diffusisi nei paesi del nord Europa non è mai corso buon sangue. Lutero(1483-1546) frate tedesco che intendeva riformare la chiesa dal di dentro sia sul piano dottrinale, su quello etico morale e la curia romana d’altro canto che lo cacciò subito come eretico sacrilego protestatario, il cristianesimo di Gesù sorto come messaggio universale (=cattolico) ha conosciuto una lacerazione insanabile nonché una guerra di reciproche scomuniche. Persino qualche anno fa (15.8.2003) ad una radio cattolica Il direttore demagogicamente tuonava: ”Giovani, non andate a credere alle cretinate di Lutero e di Calvino”. Qui non interessa il contenuto teorico dogmatico, va però ricordato che Lutero non ha dissacrato nulla delle devozioni, nervo scoperto dei cattolici, come quella alla Madonna e ai santi, che per lui sono le prime creature salvate e testimoni di Gesù, ma li collocò nella lista delle attenzioni in cui al primo posto assoluto ci sta Dio, la sua parola della bibbia, la giustificazione proveniente dalla fede, la coscienza e purezza di cuore. Prima ancora delle opere buone, del tariffario delle indulgenze, della remissione dei peccati attraverso compenso in denaro. Il cattolicesimo italiano eresse subito il suo primo muro di Berlino. Uomini di grande cultura e di pensiero, seguaci del riformatore, vennero cacciati e dovettero trovare rifugio in Svizzera. Pensiamo al lucchese G. Diodati, al frate agostiniano fiorentino Pier Vermigli (1499-1562), costui attivo anche a Zurigo, in ricordo del quale oggi esiste la scuola ed un Istituto culturale a lui dedicato. Sempre per arginare la colata e la calata protestante in Italia si intensificò la devozione alla Madonna con un’inflazione di veggenti, che la vedevano o la “facevano” apparire dovunque. Costruirono santuari in suo onore e la elessero castellana d’Italia. Ma quello che interessa è il messaggio di Lutero come impatto sociale. Più che a lui lo dobbiamo a Calvino, suo discepolo (1509-1564) operante a Ginevra, mentre l’altro discepolo Zwinglio (1484-1531) fu attivo a Zurigo e nella Svizzera tedesca. Ci riferiamo qui al protestantesimo versione Calvino molto più severo per austerità morale del Maestro. Il riformatore romando sostiene il concetto di predestinazione, cioè che Dio ha predestinato ogni essere umano affidandogli dei talenti. Ogni Beruf (=professione) è Berufung (=vocazione) divina. Egli lo fonda sul Vangelo di Matteo (24,14-31) concernente appunto la parabola di Gesù sui talenti. Chi ne riceve uno, chi cinque, chi dieci. Importante è svilupparli, non sotterrarli per pigrizia, ignavia, poltroneria. Spinse la sua interpretazione nell’affermare che anche benessere e ricchezza sono frutto della benedizione di Dio. E qui qualcuno sostiene che Calvino sarebbe il fondatore del Capitalismo, anche se questa dottrina economica verrà sistematizzata due secoli dopo con lo scozzese A. Schmit (1723-1790). Per Calvino sacro è il lavoro, sacro il lavoratore, massimo rispetto verso la roba, verso il cittadino, verso le regole, darsele e praticarle. E’ il primo missionario del senso civico e dell’anticorruzione nel potere, nella chiesa, nelle relazioni sociali. Di qui anche un motivo, dagli italiani talora ironizzato, per cui lo svizzero lavora duro, si alza di buon mattino, non conosce soste, non sposta le lancette dell’orologio, non si inventa malattie, tanto meno false invalidità, considera peccato contro Dio l’evasione e la frode fiscale. E di questo eventualmente si confessa a lui se ne ha coscienza e se ci crede, non al ministro del culto. E anche oggi allorché in un paese protestante una persona, dal collocato in autorità all’umile cittadino, viene sospettata o indagata di offesa al senso civico lascia i ruolo e si ritira. Diversi furono i casi di parlamentari o di colpevoli di frode. Ad esempio quello del calciatore tedesco dirigente dalla nazionale, evasore di 38 milioni, scoperto confessò: “l’azione piu’ indegna della mia vita, vado in carcere, i famigliari non devono fare ricorsi di riduzione pena, pago fino in fondo”. Nell’Italia cattolica questo è inaudito, subito si parla di fumus percecutionis, clima di fango. E questo pure può rappresentare un motivo per cui i paesi protestanti sono più floridi, ricchi, progrediti dei paesi cattolici, in cui viene marcata la tradizione “valle di lacrime, sopportazione, penitenza, attesa del cielo”. Come si nota è un po’ spostato l’asse religioso. Il tipo italiano tende a compassionare questa gente definendola “tirchi e taccagni “ però si osservi che dal 1989 dopo la caduta del muro di Berlino (quello di mattoni) la Germania Ovest si è accollata quella dell’Est economicamente in ginocchio e integrandosela è diventata un paese trainante dell’Europa. Non è solo questione di orgoglio teutonico ma anche di serietà protestante. In Italia invece da 5 secoli giocando in difesa contro gli attacchi protestanti sulle devozioni, sui riti, sacramenti, turismo sacro, visioni e cronache celesti, si sottovaluta l’aspetto lavoro, serietà, dove invece abbiamo sviluppato l’astuzia, il menefreghismo, la totofurbizia. Ci è mancato il protestantesimo, se non altro come iniezione di vitamine diverse e stimolanti. E siamo qui a morderci le dita. Per quanto riguarda la corruzione nelle istituzioni governative e locali l’Italia è al primo posto fra i 34 paesi dell’Ocse, seguito dal Portogallo e Grecia. Utopico in Italia fare una legge, soprattutto creare una coscienza anticorruzione, antivitalizi, antimegastipendi ai parlamentari. Per alcune categorie di cittadini l’evasione fiscale arriva all’80%. L’Eures parla di 120 miliardi di evasione nel 2012, primo posto in Europa, circa 2 mila euro in media pro capite. Non è solo questione di mafia capitale, quanto di Mafia Italia. Sulle tangenti si va dai 60 ai 100 miliardi, zero più zero meno la sostanza non cambia. E poi non si trovano 3-4 miliardi per le pensioni, per la scuola, per il Welfare, le emergenze impreviste. Si inventa il capro espiatorio nei rom, nei rifugiati politici, nei profughi, dove invece le cooperative trovano cuccagna, sfruttare e impinguarsi. Eticamente riprovevole ridurre le entrate dello Stato e le risorse per la collettività, si peggiora la qualità dei servizi pubblici, si aumenta il livello di tassazione e di pressione fiscale, si crea concorrenza sleale fra chi paga le tasse e chi no, aumenta il debito pubblico, impedisce la crescita economica. Le cause vengono da lontano. Non solo in parte dalla chiesa che ha osteggiato l’unità d’Italia e l’amore allo Stato, ma da più lontano: ci è mancata un’educazione e un po’ di religione protestante. Senza voler enfatizzare tutto da una parte, non si dimentichi che il paese nel mondo a maggior credito di fiducia per la pubblica onesta è con l’80% la Svizzera, un paese di tradizione protestante. Al di là della gestione banche di cui non si conoscono i misteriosi proprietari. Sembra che Papa Francesco abbia intenzione di andare nel 2017 in Germania, paese natale di Lutero, per i 500 anni della riforma. Si spera com’è nel suo stile si riporti in Italia un po’ di onestà civica. Urge iniziare una terapia di base, piccolo passo per un lungo viaggio.

Autore:
Albino Michelin
24.06.2015

1 commento:

  1. Quanto Coraggio! Quanta onestà intellettuale da parte di Albino nel sottolineare le atrocità perpetrate che si sarebbero evitate se il Vaticano avesse permesso la divulgassione della Conoscenza!!!
    Rino TEANO

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