lunedì 6 luglio 2015

RADIO MARIA, TROPPA MALEDUCAZIONE

Attraverso un'agenzia di stampa circolava un intervento che il Vescovo di Vittorio Veneto Mons. Giuseppe Zenti indirizzò pubblicamente al direttore di Radio Maria, P. Livio Fanzaga. Il testo completo apparso sul settimanale diocesano «L'Azione» di domenica 11 dicembre 2005 inizia con il titolo: «una bella radio con due nei».
Il prelato non condivide il ruolo che in questa emittente viene dato a Satana e alla Madonna. In effetti il religioso chiamato in causa vede il mondo letteralmente invasato dal demonio, ogni persona con un diavolo per capello. Per contro insiste a buttarti sul mercato una Madonna, che con i suoi comunicati di Mediugorje il 25 di ogni mese, prospetta punizioni, minacce, apocalissi a non finire. Con l'impianto mentale, religioso-dogmatico, che Dio castiga, Maria perdona, trattenendo il braccio irato di suo Figlio contro i peccatori di turno. Intanto c'è da congratularsi con questo Vescovo, in quanto in una gerarchia italiana omologata con tanti silenzi, compattata nel politicismo imperiale ed ossessionante del Cardinal Ruini, priva di voci profetiche, qui si registra un bel colpo d'ala, una professione di fede vera, anche se qualcuno potrebbe definirla dissenso inopportuno. Ma in un'Italia ridotta ad una religiosità devozionale, di kermesse, che all'interiorità del messaggio evangelico preferisce sempre più la fede come esibizione ed ostentazione a scopo elettorale, successo, carriera, va apprezzato il Vescovo Zenti per questa esternazione. Il rappresentante di quella diocesi ha il coraggio di cantare fuori del coro, e questa volta stonato non è lui, ma il coro stesso. Qui l'occasione per aggiungere i risentimenti di tanta gente, altrettanta come quella malcontenta citata nell'Azione. Veramente in questo settimanale «Rinascita» pubblicai in merito (26.09.02) un articolo dal titolo: «Radio Maria, tutto vero?», a conclusione di una richiesta condotta da una quindicina di persone, dislocate in diverse parti d'Italia. Scopo: sociologia religiosa in riferimento alle emittenti cattoliche. Allora avevo distinto in Radio Maria due aspetti: uno positivo, attraverso la divulgazione della preghiera, Rosari, Messe, considerazioni devote, fervorini, cose tutte di grande utilità specie per persone sole, anziani, malati, ecc. Un secondo aspetto culturale: e qui siamo per le meno sul discutibile, con una serie di riflessioni bibliche, teologiche, storiche, pastorali spesso contraddittorie e devianti. Negli ultimi anni capita ancora di tanto in tanto di sintonizzarsi con questa radio, ma la convinzione di questa schizofrenia mediatica permaneva, anzi aumentava. Finché non mi capitò di sentire una trasmissione la sera di venerdì 6.1.06, diretta ai giovani del Fanzaga stesso, che mi ha indotto non solo a seguire l'imput di Mons. Zenti, ma divulgare questa presa di posizione in una forma più sbrigative ed essenziale
                                       Chi ha letto il codice da vinci la pagherà
Orbene in quella trasmissione, fra le ore 21.45- 22.15 Prete Fanzaga gridò: «Sono 400 forse 500 i milioni di cristiani che si sono permessi di leggere quel libro indegno chiamato 'Codice da Vinci'. Dico cristiani! Non islamici, induisti, atei, ma cristiani. Ora questi cristiani sono dei porci, p ....... Traditori, la pagheranno. Cristiani come i polli che vanno a cibarsi sullo sterco del letamaio». E avanti con questa sviolinata, vera aggressione contro gli uditori, voce minacciosa, tono con l'urlo nella strozza. Per un certo verso era pure divertente sentire ste filippiche, roba da Bertoldo, al limite divertenti come le operine di Totò. Dall'altro però irritanti, offensive. Solo un maleducato ed un villano possono permettersi tanto. Al termine della sfuriata, tipica dei vecchi preti bergamaschi della Valle Imagna, telefonò una ragazza: «Sono Anna di Palermo, grazie P. Livio per la sua franchezza ... !». Vedi come la maleducazione, il fondamentalismo, l'intolleranza cattolica fa scuola e tira su nipotini talebani cattolici. E mo' che ci siamo aggiungo un altro «insulto». Un venerdì sera di qualche tempo fa, sempre ai giovani, P. Fanzaga apostrofò: « ... Coloro che frequentano i dancing, lo spinello, ... frequentano una porcellaia ... ». Altro venerdì : «E quei giovani che fanno l'amore prima del matrimonio sono dei porci, fanno delle porcate ... ». Insomma c'è da domandarsi se lo studio di Radio Maria a Erba (Como) più che un laboratorio di formazione non sia un truogolo di quadrupedi suini. Infine un quarto sberleffo. Venerdì 15.8.02 il nostro si avventò contro i protestanti, le loro donne che vogliono usurpare il ruolo di prete e contro l'apostata Lutero. Si permise di dire che queste pretese eretiche fanno ridere la Madonna, non la tangono, è come farci il solletico alla Madre di Dio. Il tutto espresso con sarcasmo, sicumera e autosufficienza, accompagnato da cachinni e goduria di sghignazzi. Si, perché il Rev. Scolopio R. Fanzaga umilia con ogni sorta d'ironie chi non la pensa come lui, come il suo verbo medioevale, come la «Regina della Pace», di cui lui a Mediugorje nel 1982 fu veggente e confidente. Un dubbio: forse solo allucinati visionari parlano in modo così banale e irriverente nei confronti dei «diversi».
Un appuntò che Mons. Zenti rivolge ai microfoni di Radio Maria è l'espressione «prendere sulle nostre spalle tutte le croci che Dio ci manda». Come se la sofferenza fosse un regalo preconfezionato da Dio. Tipico concetto dell'antico Testamento in cui Dio veniva placato alla vista del sangue delle vittime. Oltre che teologicamente inconcepibile (forse la laurea in teologia alla Gregoriana gliel’avrà passata sottobanco il bidello) è pure psicologicamente anomalo questo concetto. Si rifà al sadismo e al masochismo, per cui anche nel rapporto amoroso si prova il piacere solo se si ferisce o si viene picchiati e feriti dalla persona amata. Ma anche qui fa scuola Radio Maria. In effetti, una telefonata da parte di una signora conferma: «Ho sofferto tanto perché in una disgrazia mio marito è morto bruciato. Ora però, passato lo schok, ringrazio il Signore che mi ha mandato questa prova così posso partecipare alla sua sofferenza sulla croce». Come si vede anche qui anime semplici (leggi «deboli») vengono arruolate ad un dolorismo e automutilazione che non hanno nulla da spartire con il Vangelo di Gesù. Buona Novella, che ci porta pure a combattere ogni tipo di sofferenza umana. Comunque non è quest'aspetto che ci interessa, in quanto è interpretazione privata, non costituisce maleducazione verso l'ascoltatore, come nei casi da me sopra citati.
                              Chi accetta di essere annoverato fra un branco di porci?  
Siccome pure il sottoscritto appartiene a quel numero di candidati al fuoco eterno, ai 400-500 milioni di lettori del romanzo Thriller «Codice da Vinci», convinto che dovunque si possono trovare stimoli nuovi ad approfondire la propria fede, anzi di più che non nei suoi libercoli di sacre panzane, non accetta però il sottoscritto di essere oggetto di diffamazione né che altri uomini e donne vengano così giudicati ed eliminati. Si merita un penalista per esaminare l'eventualità di un'azione legale. Né si vada a giustificare con l'espressione di Gesù: «Vi tradurranno nei tribunali a causa del mio nome», perché qui si tratta solo di offese gratuite, pomodori buttati in faccia a tutti, di maleducazione. Metta il silenziatore alla sua Madonna, Regina della pace o meglio regina dello sproloquio, delle beghe di sagrestia.  Se no, qui la si fa scadere al ruolo della maga Mafalda, maga Clementina, delle varie Tv satellitari.
Non la faccia parlare sempre contro la Russia e contro i comunisti. Anche se i microfoni Radio Maria sono filoamericani, (nel 2003 una sfilza di trasmissioni in difesa della guerra contro l’Iraq) la sua Madonna Regina della Pace dovrebbe pure dire qualcosa contro la Bomba atomica degli Usa che nel 1945 fece 200 mila morti in Giappone, contro la pena di morte attuata ancora oggi negli Usa, contro lo sfruttamento dei ricchi nei confronti dai poveri, contro il berlusconismo italico che ci ha scolarizzato su furbizia e corruzione. La Madonna di Mediugorje non la si faccia parlare sempre e solo contro Lenin, Stalin, Maometto, l'Islam e il terrorismo. Ma anche contro chi causa, alimenta, diffonde il terrorismo.
                                            La Madonna, una postina di sciagure?
La Madonna non la si faccia parlare sempre e solo contro il sesso, il divorzio, gli omosessuali, i gay ma anche contro chi fonda l'attuale società sul consumismo, sullo sfruttamento, sull'illegalità, sulla mancanza di senso civico, contro i furbi, chi non paga le tasse, contro i nostri cattolici e politici che truffano soldi e risparmi della povera gente. Se Maria è Regina della Pace, sappiamo tutti che la pace dovrebbe incominciare dal rispetto della roba altrui, non solo dalla recita di tanti santi rosari. E se implicati in ciò vi fossero prelati rappresentanti della gerarchia cattolica, la Madonna, dica pure una buona parolina anche a loro indirizzo. In merito a ciò il Padre Fanzaga invece di fantasticare sui suoi libri «La donna e il drago» faccia un po' di catechesi sul testo di A.F. Utz «Etica economica» (Ediz. Paoline), già professore all'università di Friburgo. Non basta regalare soldini e capitali a Radio Maria per praticare la giustizia sociale. Il P. Fanzaga esalta ad ogni piè sospinto il magistero della Chiesa, ma insinua così il sospetto che lo faccia a scopo strumentale come passpartout al suo palcoscenico mediatico.
Infine si lasci pure confrontare con altri emittenti cattoliche. Radio Telepace con un certo Don Guido cosi rispettoso dei diversi e cosi propositivo. Oppure vicino a casa sua, con P. Callisto Caldelari, con la sua rubrica a radio Svizzera italiana: «Mille luci nella notte». Queste sono emittenti in cui si respira la bellezza del messaggio di Gesù, l'attenzione per i non credenti, il rispetto della loro coscienza, ultima norma di comportamento. Il presente articolo non intende distruggere le emittenti cattoliche, tutt'altro. Desidera soltanto che certi maleducati lascino il posto a chi è convinto che prima regola del magistero, della Fede, delle devozione alla «Madonna della Pace» è: il rispetto verso il prossimo.

Autore:
Albino Michelin
30.02.2006

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