lunedì 6 luglio 2015

I NIPOTI DI ADAMO, FIGLI DI INCESTI?

Non c'è proprio limite alla fantasia umana. Una domanda pervenuta recentemente in questi termini suona cosi: "La prima coppia umana creata da Dio, Adamo ed Eva, come dice la Bibbia, ebbe due figli, Caino ed Abele.  Poi ovviamente avrà avuto anche figlie, nel libro sacro non citate. Ora questi fratelli e sorelle come avranno procreato a loro volta? Non certo fra di loro, perché avrebbero compiuto degli incesti ignominevoli. Allora avranno procreato come Maria e Giuseppe nei confronti di Gesù, cioè per opera dello Spirito Santo". Certo è più facile porre delle domande che non dare delle risposte. Vediamo i contributi della scienza attuale. Oggi vi sono due metodi di   approccio all'apparizione della prima umanità, dei nostri primi antenati. Uno è il creazionismo, l'altro l'evoluzionismo. Diremmo che il primo sta cedendo il posto al secondo, del quale dovremmo dare subito un breve ragguaglio. Il filosofo naturalista inglese C.R. Darwin (1809-1882) elaborò la dottrina dell'evoluzione delle specie umana fondata sul principio della seleziona naturale. In base ad essa egli ipotizzò che ogni specie vivente nasce, cresce, e si trasforma in relazione all'ambiente, e alle sue esigenze. Tale modificazione lenta e progressiva avrebbe inoltre sotto la spinta dello stimolo costituito dalla lotta per l'esistenza, una sorta di giustizia biologica che garantisce la conservazione solo delle specie più resistenti. Estendendo le sue teorie dagli animali all’uomo Darwin arrivò all'ipotesi che questo fosse il risultato finale di un lungo processo evolutivo dai primati alla specie umana. L'uomo rappresenterebbe così la specie dei mammiferi superiori, rimanendone distinto grazie all'intelligenza e al linguaggio. Vedi il libro "Origine della specie umana" del 1859. E' una teoria che si accomuna a quella degli astronomi e paleontologi i quali pure sostengono l'evoluzione dell'universo. Dal big-bang o scoppio del piccolissimo atomo iniziale, verificatosi circa 15 miliardi di anni fa, si sviluppò una massa gassosa, poi emersione della, terra 4 miliardi di anni fa, quindi comparsa della vegetazione, quindi della vita animale, pesci, scimmie, uomo.
                                           Il primo uomo: una donna di nome Lucy
I resti del primo (al momento attuale) nostro progenitore è quello di Lucy, una donna risalente a 3-4 milioni di anni fa in Etiopia. In Cina l'uomo di Pechino (500 milioni di anni), in Austria l'uomo Neanderthal (100 mila anni), in Francia l'Uomo Cro Magnon (40 mila anni fa). In questa successione i numeri andrebbero presi un po' con le pinze ma tanto nell'arco di miliardi di anni, oscillare di qualche migliaio o milione, non ribalta l'assunto più di tanto. Gli antropologi (studio dell'uomo) si interrogano anche poi sui dettagli e ci dicono che l'uomo "habilis" quello che ha iniziato a costruirsi qualche ordigno risale a oltre tre milioni di anni fa, quindi l'uomo eretto (2 milioni) l'uomo "sapiens" (100 mila anni) quello attuale sapiens sapiens, cioè capace di astrazione e di riflessione sugli interrogativi dell'esistenza umana si situerebbe verso 10-20 mila anni fa. E qui un'altra precisazione. L'uomo primitivo o l'umanità delle origini non deriverebbe da un ceppo soltanto, da un'unica coppia, ma da diversi ceppi, rami e tempi scaglionati qua e la prima e dopo come a macchia di leopardo. Teoria in gergo chiamata "poligenismo". E per quanto riguarda il discorso sulla selezione dei più forti, un esempio tolto dalla medicina attuale potrebbe rendercelo più credibile. Prendiamo gli antibiotici perché uccidono i batteri? Dopo una dose possono restare attivi un 10%, dopo sei dosi resta attivo un batterio su un milione. Ma quest'ultimo sopravvissuto è sufficiente a ricostruire un altro esercito di batteri più resistenti di quelli eliminati. Quindi per restare alla domanda del nostro interlocutore: ovvio che i primi uomini si siano riprodotti anche per accoppiamento di consanguinei, fratello-sorella. Ciò ha dato ovviamente discendenti deboli e malati, ma qualche sano e forte ci è pure sopravissuto. Ed è attraverso questa selezione dei più forti che l'umanità si sarebbe riprodotta e moltiplicata fino ad oggi. Facendo queste considerazioni sul nostro passato gli studiosi si permettono anche qualche ipotesi sul futuro: nel senso che l'attuale volume del nostro cervello di 1.600 mm3 potrebbe svilupparsi sino a 2.000 mm3 per cui la comunicazione umana in futuro potrebbe esprimersi non solo attraverso linguaggio, ma attraverso telepatia. Qualche lettore dirà che stiamo favoleggiando. Una cosa però è certa che noi siamo nati ieri che l'umanità è giovane, che la nostra attuale umanità non è uno stato "acquisito" ma un divenire, anello di una catena evolutiva di cui non sappiamo intuire gli sviluppi. Dalla Bibbia: stop alto là? Siccome già l'obbiezione posta all'inizio tira in ballo anche lo Spirito Santo, qui entra in gioco il rapporto scienza-fede, cioè uno stop o alto là proveniente dalla Bibbia. La quale invece sostiene il creazionismo e non l'evoluzionismo. Basti leggere il primo libro sacro chiamato Genesi. E lì si descrive che in sei giorni Dio direttamente creato l'universo, alla fine prese un pugno di terra, ci soffiò con il suo alito, comparve Adamo. Fatto cadere in sonno profondo gli estrasse una costola e formò Eva: la prima coppia. Posta nell'Eden o paradiso terrestre attuale lraq-Bagdad li sottopose a una prova: non mangiare la mela di un albero proibito. I due sposini per curiosità invece se la mangiarono, ribellandosi a Dio e furono castigati alla morte, alla sofferenza, al sudore, loro e tutti i discendenti: questo sarebbe il peccato originale. Viene chiamato il "mito delle origini" e bisogna evitare ogni equivoco. Cioè la Bibbia non è un libro scientifico, non vuole competere con l'astronomia, la fisica. Non vuole insegnare come "vanno i cieli" ma come si va in cielo cioè a Dio. Non ci vuole informare come va la vita, come è sorta e come si è sviluppata, ma come ci si deve comportare nella vita. Quando si è voluto usare la Bibbia come libro scientifico si è andati incontro a delusioni cocenti, con repentini retromarcia. Si ricordi la trita e ritrita questione di Copernico-Galileo. In base alla scienza costoro sostenevano che il sole è al centro e la terra vi gira attorno. Ci fu chi brandì la Bibbia sostenendo che Giosuè grido: "fermati o sole!" e che quindi era il sole a girare attorno alla terra. Scomuniche di chiesa ritirate dopo 4 secoli. Punto di collisione oggi è il succitato "peccato originale". Cioè il peccato di disubbidienza di una coppia ben precisa (Adamo ed Eva) all'inizio della storia. Ci si appella alla lettera di Paolo ai Romani (5,16) quando afferma: "come da un solo uomo (Adamo) il peccato e la morte venne nel mondo così da un solo uomo (Gesù Cristo) viene la giustificazione e la salvezza". Gli studiosi della Bibbia sono concordi nel ritenere che l'espressione va divisa in due momenti: quello della verità, cioè che Gesù è il Salvatore e quello del paragone assunto. Cioè il riferimento ad Adamo, rispecchia solo la credenza e mentalità del tempo. Non vuole dogmatizzare nulla. Il peccato originale può essere spiegato anche diversamente. In effetti la Bibbia usa pure dei generi letterari, ed è ispirata in molti aspetti secondo il linguaggio del tempo: Adamo ed Eva non sono nome di persona, ma due codici cifrati per dire: "proveniente dalla terra e madre dei viventi". Dalla mela di Adamo al vaso di Pandora sul mito delle origini bisogna evitare di ritornare a battaglie di retroguardia. Anche le altre civiltà e religioni si appellano ad un mito similare. Presso i Greci si dice che Prometeo rubò il fuoco a Giove, è il Dio dell'Olimpo lo punì. Consegnò a Pandora un vaso con dentro tutti i mali del mondo. Essa per curiosità l'apri, e ogni disgrazia si riversò sulla terra. Nel fondo del vaso ci rimase solo la speranza. Anche senza negare il dogma cattolico, il peccato originale può essere inteso come rifiuto dell'umanità, allorché pervenne alla coscientizzazione, di accettare le regole, cioè i propri limiti e il riferimento ad un essere superiore. In conclusione al nostro interlocutore diciamo che il credente oggi può pensare benissimo come Darwin all'evoluzione della specie a patto che non perda il filo conduttore che si chiama "l'intenzionalità di Dio". L'uomo è il punto di arrivo della evoluzione. Quindi dovremmo dire "grazie di esserci", grazie di essere stati selezionati, grazie di poter costituire un anello di congiunzione nell'umanizzazione del futuro che verrà, anche se siamo solo ai primi passi. Stare quindi prudenti di fronte ai cattolici fanatici che per spiegare la nascita dei nipotini di Adamo e di Eva si scandalizzano degli eventuali incesti avvenuti dalla preistoria, o chiamano in causa il loro concepimento ad opera dello Spirito Santo.

Autore:
Albino Michelin
03.03.2006 

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