giovedì 9 luglio 2015

L'UOMO NON SEPARI CIÒ CHE DIO HA UNITO

Una iniziativa fin'ora impensabile da parte della gerarchia cattolica é stata quella di Papa Francesco che a meta' ottobre 2013 ha lanciato un interessante questionario sondaggio-inchiesta sulla famiglia. Sono 39 domande con le quali non si intende ribadire gli obblighi, esaminare la cultura sul catechismo, ma conoscere l'opinione della gente in materia, giusta o sbagliata che sia. Con l'intenzione di apprendere e non di insegnare. Ovviamente il Papa ha incaricato una commissione ad hoc, la quale fra l'altro usa un linguaggio molto clericalese e non sempre accessibile. Oltre che inviarlo ai vescovi, per arrivare quindi alle parrocchie e ai fedeli, ha voluto metterlo sull'internet per raggiungere tutti, uomini e donne, celibi e sposati, giovani e anziani. L'informazione ufficiale da parte delle diocesi italiane non è passata alla base, nella maggioranza dei casi rimasta nel cassetto. Un po' secondo la solita logica del "proibito capire, obbligati ad obbedire“. Le nostre diocesi svizzere invece l'hanno inviata a tutte le famiglie tramite un inserto del bollettino parrocchiale. Le domande si soffermano su tutti gli aspetti, dal matrimonio, al divorzio, alle coppie omosessuali e saranno elaborate in preparazione all'assemblea universale sulla famiglia del prossimo autunno 2014. Limitiamo qui alcune considerazioni su "Matrimonio e divorzio" avvalendoci anche di studi approfonditi di alcuni seri teologi attuali, fra cui Giovanni Cereti, prete genovese, i cui libri in materia dal 1971 sono stati ritirati dalla circolazione, riapparsi ora nuovamente con Papa Francesco.
All'affermazione "non separi l'uomo ciò che Dio ha unito" ci si puo' chiedere: chi, quando, come Dio unisce uomo-donna nel matrimonio? Quando ci sposa in chiesa davanti ad un ministro del culto? Risposta debole: in effetti questo tipo di matrimonio è sorto e reso obbligatorio solo con il Concilio di Trento verso il 1560. Ma prima di allora Dio non univa? Non era un sacramento benedetto da Dio? Ma anche la parola "Sacramento" è entrata nella chiesa tardivamente, solo nel 1200 con i Concili Lateranensi. Allora prima non esisteva l'amore benedetto da Dio? Prima di quella data la chiesa riteneva valido il matrimonio celebrato secondo i riti locali, la tradizione romana, francone, celtica, ecc. senza prete, senza corso prematrimoniale, senza messa. Se andiamo a ritroso, verso il quinto secolo si trova che S. Agostino ammetteva le seconde nozze. Nella chiesa delle origini Paolo (la Lettera ai Cor.7,lS) si assume la responsabilità di dare licenza di separazione alle coppie in litigio per motivi di fede. Se nei casi normali non ammetteva le seconde nozze(v.11), in questo non è ripetuto il divieto. Ma andiamo al Gesù dei Vangeli. Secondo quello di Marco scritto verso il 60 d.C. Gesù si mostra categorico:"chi abbandona il partner e si risposa commette adulterio," (Capo 10,v.11). Secondo quello di Matteo scritto verso il 70 d.C. Gesù si mostra più flessibile. Chi si risposa commette adulterio, a meno che non passi a secondo nozze per motivi di "porneia"(vocabolo originario greco). Gli interpreti si sono scervellati non poco per capirne il significato con una infinità di traduzioni. Oggi vi si ravvisa questa: cioè" mancanza di valori essenziali". ln pratica se in un menage ad esempio un partner diventa violento, vagabondo, infedele, incurante dei figli, potrebbe la comparte divorziare, rifarsi una famiglia? Non si può affermare che l'eccezione di Gesù (Matteo, capo 5,v.32) in questi casi lo escluda assolutamente.
Infine, sempre il Cereti e altri teologi, ci portano questo caso, forse il più decisivo. La chiesa insegna che nel pane della messa c'è il corpo di Cristo, chiamato sacramento dell'eucarestia. Ma quando questo pane per ipotesi inacidisce e imputridisce, è ancora pane? Assolutamente no. E quindi non è più nemmeno sacramento. Sullo stesso piano, nella situazione di oggi, riteniamo che il matrimonio in chiesa è un sacramento. Ma se ad un certo punto l'amore purtroppo non esistesse più e diventasse addirittura odio, il sacramento esisterebbe ancora? Dovrebbe essere indissolubile? Continua ad essere un rapporto benedetto da Dio? Sia consentito di esprimere un dubbio. Dio unisce la dove c'è l'amore, il matrimonio si fonda sull'amore e non su un rito. Lo si canta anche nella messa cattolica: "dov'è carità e amore, lì c'è Dio" Queste riflessioni non vogliono essere sovversive e innocentare gli scassafamiglie, ma un contributo in materia, senza manipolazioni e occultamento della verità. ln effetti oggi siamo di fronte ad una crisi non solo di valori, ma anche di assestamento, cioè evolutiva. Si va verso il 40% e oltre di coppie separate, divorziate, di fatto. Papa Francesco si domanda: "li mandiamo tutti al diavolo? O vediamo di venirci incontro come farebbe Gesù nel vangelo?" Eventuali persone interessate possono estrarre dal Google il questionario:"Le sfide pastorali sulla famiglia ... " ed inviare risposte, anche parziali e di maggior interesse a: /synodus@synod.va/ E' la prima volta che la chiesa tende la mano ai divorziati, un'occasione per accettarla.

Autore:
Albino Michelin
08.01.2014

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