domenica 12 luglio 2015

IRLANDA CATTOLICA: LO STRAPPO OMOSESSUALE

Il 23 -24 maggio 2015 gli irlandesi si sono recati alle urne ad un referendum per l’introduzione e la legalizzazione del matrimonio omosessuale, cioè fra due persone dello stesso sesso. Risultato inatteso e dirompente, valanga di si al 62%. Bruciante per i contrari, liberatorio per i favorevoli. Dal momento che l’Irlanda (abitanti 4,5 milioni) è un paese cattolico vale la pena rimanere in questo ambito, chiedersi quali sono le reazioni del continente europeo cattolico e di casa nostra. Va detto subito che all’interno della chiesa (intendiamo gerarchia, clero, fedeli, credenti di base) le posizioni non sono così nette. Per averne un ventaglio completo conviene suddividerle in tre categorie: a) Chiusura come da tradizione. b) Possibilità di eventuali innovazioni. c) Previsioni sul futuro a onda lunga. Innanzitutto risposta comune dei tre settori è: la chiesa deve prendere atto, il mondo è cambiato, fare i conti con la realtà. L’applicazione pratica però di queste affermazioni si differenzia. Per il gruppo a) si deve insistere con una nuova evangelizzazione più capillare, nuovi metodi moderni. Ma la dottrina non cambia, resta quella di sempre dalla creazione di Adamo e di Eva. Vedasi l’affermazione del Cardinale P. Parolin, segretario di stato vaticano: ”questo risultato è una sconfitta dell’umanità”. Il Cardinal Bagnasco:” il rispetto verso gli omosessuali non significa giustificare ogni loro pretesa matrimoniale che resta contro natura.” P. Ostellino, giornalista già editorialista del Corriere della Sera all’Università di Zurigo ebbe a dire con ironia:” se io amo il mio cane allora me lo sposo e lo registro come matrimonio.” Il Vescovo di Coira Zurigo licenziò il parroco di Bürglen perché si permise di benedire una coppia di lesbiche in chiesa. Al che la sua difesa: la chiesa benedice carri armati, auto Mercedes, case di mattoni, cani e gatti e non deve benedire dei credenti che cercano Dio. Alla fine di aprile u.s. il Vaticano rifiutò l’assunzione del nuovo ambasciatore francese, il cattolico L. Stefanini, perché di tendenza gay. In Italia gli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche, pagati dallo Stato, hanno da diverse diocesi il divieto di difendere l’affettività omosessuale con il divieto di condannare l’omofobia. E se essi stessi sono divorziati o coppia gay vengono licenziati. Risulta prassi frequente nelle scuole tenute da suore e religiosi. Vi è poi un secondo settore(b), dei possibilisti o innovatori che stanno sempre di più aumentando. Fra le diverse iniziative culturali sintomatica è un’assemblea organizzata recentemente a Roma all’Università Pontificia Gregoriana. Presenti e interessati il primate di Germania Cardinal R. Marx, il primate di Francia G. Pontier, diversi vescovi e teologi di profonda cultura, una cinquantina. Per la stampa accesso anche al quotidiano “La Repubblica”. Scontata l’ammissione che in materia il gap fra magistero ecclesiastico e coppie cattoliche è enorme e in aumento, che la gioventù non si riconosce più in questa dottrina e che i conviventi etero o omosessuali sono ormai un 50%. Vengono prese in considerazione tutte le forme di convivenza dal momento che in concreto non esiste più la famiglia ma esistono le famiglie. Un partecipante ebbe a dire: “il celibato di noi preti rende difficile parlare agli altri della vita di coppia”. Un vescovo: ”I dogmatici sostengono che l’insegnamento della chiesa è immutabile, invece uno sviluppo esiste”. Un altro: “Se fra persone dello stesso sesso c’è una relazione forte che porta ad un reciproco riconoscimento questo deve diventare vincolo anche per la chiesa, se pure non riconosciuto come matrimonio o come sacramento. In Germania i dipendenti laici della chiesa, siano divorziati, risposati o impegnati in un amore civile omosessuale non sono più automaticamente licenziati e questo in base ai diritti del lavoro. Inoltre si richiede pubblicamente la possibilità di benedire in chiesa le coppie omosessuali. In questo ambito si situa pure Papa Bergoglio, che al di là degli strattonamenti curiali ha una posizione mediatrice. Storica la sua affermazione del 28.7.2013:” chi sono io per giudicare un gay?” Affermazione non ritirata anche se aggiustata nella pubblica udienza del 5 aprile u. s.:” Mi domando se questa teoria non sia espressione di una frustrazione o rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale. Rischiamo di fare un  passo indietro. La rimozione della differenza infatti è il problema non la soluzione”. Come si vede, non una condanna ma un invito a riflettere e a studiare. Il terzo settore (c) comprende tutto un gruppo di teologi e studiosi cattolici che guardano il problema in prospettiva. Sostengono che al presente la posizione della chiesa è solo polemica. Ovviamente partono dal concetto che la natura non è fissa e fissata per sempre, ma è evolutiva. Maschile e femminile sono concetti dinamici. Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa, il sesso è corredo genetico, il genere invece è costruzione culturale. Sesso significa il fatto di essere morfologicamente maschio o femmina, il genere invece di sentirsi interiormente e psicologicamente uomo o donna. Il sesso si evolve in base agli apporti culturali del tempo. Sesso e genere non sono sempre la stessa cosa, sono diversi perché l’essere umano è un fenomeno complesso fatto di un corpo biologico, di una psiche e di una dimensione spirituale. Vi sono uomini che hanno un corpo maschile e una psiche maschile e quindi sono attratti da una donna e viceversa per le donne. Vi sono uomini che hanno un corpo maschile e una psiche femminile così che interiormente non si sentono uomini, ma donne. E viceversa. Aberrazione di peccatori, malati da curare? Niente di tutto questo, soltanto diversi. La chiesa oggi avversa questa posizione, ma giungerà ad accettarla. Come lo riprova tutta una serie di casi del passato. Organizzò crociate, roghi sacri, Lutero nel 1500 fu cacciato come eretico, oggi in lui si vede un’altra modalità di vivere il vangelo. La chiesa cambiò idea. Nel 1600 ha condannato Galileo per motivi scientifici-astronomici, nel 1800 Darwin perché fautore dell’evoluzione della specie anziché della creazione puntuale, oggi ha cambiato idea. Gli ebrei erano perfidi giudei, oggi sono fratelli maggiori. Condannò la lettura della bibbia, la libertà di stampa e di pensiero, la democrazia, l’Unità d’Italia, il voto popolare, poi cambiò idea, anzi dal 1950 si mise lei stessa a pilotare la politica italiana. La chiesa allora è un’abile trasformista? No, è la logica della vita che è così e trasforma ogni cosa. Nella vita ciò che non muta muore. Se la chiesa dopo 2000 anni è ancora qui è perché è ampiamente mutata. Per lo più in meglio mettendosi in condizioni sempre più di essere un ospedale da campo. L’aver definito lo strappo irlandese una sconfitta per l’umanità è la solita rivalsa cattolica di fronte alla modernità. Ma pure qui essa cambierà opinione, anche se fra qualche secolo. Nella vita morale non tutto è bianco, non tutto è nero, c’è molto del grigio che ha bisogno di tempo e di riflessione per far emergere il vero. Possiamo non condividere questo settore, posizione di molti cattolici studiosi, teologi e scienziati, che compongono l’ampio ventaglio di posizioni di fronte all’omosessualità’. Oggi eretici, un domani forse pionieri profeti.

Autore:
Albino Michelin
03.06.2015

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